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Conte sul carro anti-autonomia: "sfratta" De Luca per scavalcare Elly

Conte sul carro anti-autonomia: “sfratta” De Luca per scavalcare Elly

Elly chi? «Siamo noi capofila di questo moto di protesta sull’autonomia differenziata e ci faremo sentire in maniera sempre più forte». Parola di Giuseppe Conte. Il leader del M5s cavalca perfino la piazza di Vincenzo De Luca pur di scavalcare Schlein. Lei nicchia, lui rivendica. La segretaria scontenta tutti e sta in silenzio anche sugli insulti di De Luca alla premier Giorgia Meloni. Conte decide di mettere il cappello sulla sguaiata marcia su Roma dei sindaci campani. Con tanto di insulti e provocazioni alla polizia e parolacce di De Luca all’indirizzo di Meloni. Conte parla dalla Sardegna, dove si trova per la campagna elettorale della pentastellata Alessandra Todde, candidata alla presidenza della Regione con l’appoggio del Pd. «Credo che questo governo abbia intrapreso una strada pericolosa: pur di accontentare le forze politiche di maggioranza, pur di accontentarsi tra di loro, si stanno concedendo delle Riforme che fanno male al Paese», esordisce Conte. Il presidente del M5s insiste: «Così distruggi il Paese». Quindi benedice la piazza di De Luca e si atteggia a capopopolo: «Spero si uniscano anche gli amministratori dei comuni e delle Regioni del centro e del Nord. Perché l’Autonomia creerà venti staterelli e chi pensa di arricchirsi da questo processo si troverà deluso». E allora «ben vengano le proteste». A proposito del caos di venerdì a Roma, interviene Felice Romano, segretario del sindacato di Polizia Siulp. Romano tira in ballo direttamente De Luca: «Vedere che un uomo che rappresenta lo Stato e le Istituzioni vada a minare quelli che considero i capisaldi della democrazia come il rispetto e la tolleranza verso tutto e tutti, ancor più, verso quello Stato che lui stesso rappresenta, mi lascia oltremodo basito». Romano bolla come «inaccettabile» il comportamento di De Luca e conclude: «L’unità del Paese e la stessa democrazia si minano ogni qualvolta si pretende di far accettare la propria posizione non con la forza delle proprie idee, ma volendo affermare le stesse attraverso la forza».

La strana coppia Conte-De Luca si ritrova sulla stessa lunghezza d’onda perché condivide il bersaglio politico. Che risponde al nome di Elly Schlein. Il governatore alza i toni per oscurarla, con l’obiettivo di mostrare i muscoli al voto per le europee, facendo la differenza al Sud con i candidati di osservanza deluchiana. Il leader del M5s continua a irretirla e punta a avvicinarsi il più possibile alle percentuali del Pd. Conte coltiva sempre il sogno di diventare il federatore del campo largo. Se non altro per assenza di una leadership dem in grado di contendergli questo ruolo. Perciò suona quasi come una provocazione l’invito che l’ex premier manda a Schlein dalla Sardegna: «Chiudiamo insieme la campagna elettorale». Non a caso in una regione dove a guidare la coalizione è Todde, un’esponente di punta del M5s. E infatti la reazione del Pd è a dir poco gelida: «Abbiamo registrato la richiesta di Conte». Torna il grande freddo, in uno stillicidio di sgarbi. L’ultimo è stato l’incontro tra Conte e il numero uno della Cgil Maurizio Landini, che ha provocato più di qualche malumore al Nazareno. La strategia del M5s è chiara e ha l’imprinting di Rocco Casalino: «Lasciare al Pd Ghali, la Rai e gli esteri, prendersi i temi sociali». E ora anche la lotta contro l’autonomia.

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