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Case auto più redditizie del 2023: Ferrari ha guadagnato 118.000 € su ogni auto

Una cosa è vendere auto e guidare le classifiche in termini di volume, un’altra è fare soldi vendendo auto. Essere popolari, dunque in testa alle classifiche per numeri di unità vendute, non significa necessariamente guadagnare e fare profitti.

E ci sono due Case auto che questo lo sanno perfettamente: Ferrari e Porsche, due dei marchi automobilistici più iconici, che hanno registrato i margini più elevati nel 2023 nonostante si trovassero, per ovvi motivi dato che parliamo di supercar e auto di lusso, in fondo alla classifica dei volumi annuali venduti.

I dati relativi ai risultati finanziari 2023 pubblicati dalla maggior parte dei produttori automobilistici mondiali (tra quali ci sono due costruttori cinesi) indicano che il settore dell’auto ha vissuto un anno molto positivo in termini di ricavi e profitti. Secondo i dati raccolti da 24 costruttori auto i ricavi (o il guadagno ottenuto dalle vendita di auto e altre attività) sono aumentati dell’11% arrivando a 2,25 trilioni di euro.

L’aumento dei ricavi si spiega non tanto con l’aumento delle unità vendute (+9%), quanto con l’aumento dei prezzi delle automobili. Il Gruppo Volkswagen, Toyota e Stellantis hanno registrato i maggiori incrementi dei ricavi nel 2023, con aumenti rispettivamente del 15%, 11% e 6% rispetto all’anno precedente. Nel complesso tutti e 24 le Case auto prese in considerazione hanno registrato dei rialzi, ad accezione di Isuzu, i cui ricavi sono rimasti stabili.

Ferrari guadagna 118.000 euro per auto

La classifica cambia radicalmente se si considera la redditività dei produttori auto. Nel 2023, tutte e 24 le Case hanno realizzato utili operativi per 187,8 miliardi di euro (il denaro guadagnato al netto di tutte le spese necessarie per operare). Questa cifra è cresciuta del 18% rispetto al 2022, quando il totale degli utili operativi degli stessi costruttori si attestò a 159,4 miliardi di euro. Quindi l’aumento degli utili operativi (+18%) è superiore a quello dei ricavi (+11%), facendo così crescere la marginalità del settore che è passata dal 7,8% nel 2022 all’8,4% nel 2023.

Il leader in termini di redditività nel settore auto continua ad essere Ferrari, con la Casa di Maranello che si conferma la più capace nel trarre profitto dalla propria attività. Nel 2023 Ferrari ha consegnato 13.663 vetture, per un fatturato totale di 5,97 miliardi di euro, in crescita rispettivamente del 3,3% e del 17%. Ciò significa che il Cavallino è stato in grado di vendere auto più costose di prima e di guadagnare di più da altre attività “collaterali” come la F1, il merchandising, ecc.

case auto più redditizie del 2023: ferrari ha guadagnato 118.000 € su ogni auto

L’utile operativo della Ferrari ammonta a 1,61 miliardi di euro, pari al 27% dei ricavi totali. Si tratta di un margine operativo enorme che conferma la solida posizione della Ferrari. In altra parole, la Casa di Maranello ha guadagnato 27 centesimi per ogni euro incassato. L’anno scorso questa percentuale era del 24%. Nessun’altra Casa automobilistica si avvicina minimamente a risultati economici così brillanti.

Il lancio della Ferrari Purosangue ha trainato il boom di profitti per unità venduta. Il Cavallino ha guadagnato quasi 118.000 euro per vettura consegnata nel 2023, ovvero 25.600 euro in più rispetto a quanto guadagnato nel 2022. Si tratta di una somma consistente che finisce nelle casse della Casa di Maranello e le permette di restare leader nel segmento super lusso. Per dare un’idea, Porsche, la seconda Casa auto più redditizia nel 2023, avrebbe bisogno di vendere cinque sue auto per eguagliare i profitti generati dalla vendita di una Ferrari.

Anche Porsche brilla

L’altro brand vincitore dell’anno è Porsche con i suoi 7,28 miliardi di euro di utili su 40,53 miliardi di euro di fatturato. Il suo margine operativo è rimasto stabile al 18%, il secondo più alto dopo quello della Ferrari. Gran parte della redditività di Porsche si spiega con i buoni risultati della sua best-seller 911, che ha registrato le maggior crescita di vendite nel 2023, mentre i suoi tre SUV rappresentano il 55% dei volumi complessivi venduti nell’anno.

In termini di profitti per unità consegnate, nel 2023 Porsche ha realizzato un “guadagno” di 22.800 euro per auto, il secondo valore più alto, dietro solo a Ferrari. Una distanza di marginalità che potrebbe essere uno dei motivi che spingono Ferrari a rimanere “esclusiva” e restare lontana da volumi più elevati: con volumi inferiori e prezzi più alti guadagna molto di più per auto venduta rispetto a Porsche.

Jaguar Land Rover torna in positivo

Jaguar Land Rover è il gruppo automobilistico che ha registrato il miglioramento più consistente in termini di margine operativo tra il 2022 e il 2023. Grazie all’introduzione delle nuove Range Rover e Range Rover Sport, insieme ai solidi risultati del Defender, il costruttore automobilistico è riuscito a superare le difficoltà passando dalle perdite del 2022 (-1,9%) agli utili del 2023 (+11%), anche se restano ancora aperte diverse questioni relative al posizionamento dei suoi marchi e al loro futuro.

Il gruppo Toyota (che comprende Lexus, Daihatsu e Hino) ha registrato il secondo aumento più alto del margine operativo dietro JLR. Il costruttore giapponese è il più grande al mondo in termini di unità vendute e il più globale relativamente ai mercati nei quali è presenti. Tra le grandi Case Toyota è una delle pochissime ad aver finora evitato di compiere grandi passi verso lo sviluppo di veicoli 100% elettrici. Nel 2023, le elettriche hanno rappresentato solo lo 0,9% delle vendite globali. È (anche) questo il motivo della sua redditività?

Aston Martin è tre la Case che possono sorridere. Pur continuando a registrare risultati negativi, nell’ultimo anno ha ridotto le perdite rispetto al 2022. Le sue perdite per unità vendute sono scese da -24.900 euro nel 2022 a -19.400 euro nel 2023. Un miglioramento che non è stato determinato dal suo unico SUV, DBX/DBX 707, le cui vendite sono diminuite del 9%, ma dalla sua gamma Sport/GT che ha fatto registrare un aumento del 14% di vendite.

I tagli dei prezzi di Tesla hanno bruciato i margini

Nell’ultimo anno Tesla ha ridotto notevolmente il suo margine operativo. La Casa di Musk ha deciso di tagliare in modo significativo i prezzi due sue vetture per incrementare i volumi di vendita e di produzione delle sue fabbriche in Stati Uniti, Cina e Germania. In effetti, il taglio dei prezzi ha permesso a Tesla di registrare un nuovo record in termini di volumi con oltre 1,8 milioni di auto consegnate nel 2023, a scapito di minori profitti.

L’utile operativo della Casa californiana è sceso dai 12,72 miliardi di euro nel 2022 agli 8,05 miliardi di euro nel 2023. Al contrario, i suoi ricavi sono aumentati del 15%, mentre le unità consegnate sono cresciute del 38%. In altre parole, Tesla ha venduto più auto a un prezzo inferiori e ha sostenuto maggiori costi operativi per il suoi piani di espansione. Il suo margine operativo è così sceso al 9,2%, ovvero 7,6 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente.

I costruttori cinesi spingono sui volumi

Tra i costruttori cinesi, i risultati finanziari presi in esame sono solo quelli di BYD e Great Wall Motors (GWM). Entrambe le aziende rappresentano un buon esempio di quale sia oggi la priorità dei produttori cinesi: i volumi. I costruttori con base in Cina vogliono espandere la propria attività al di fuori dei confini nazionale, il che significa mettere in piedi reti di distribuzione e costruire nuovi stabilimenti per la produzione. Tutto questo significa maggiori spese operative e minori profitti.

Nel 2023 BYD ha venduto il 62% di auto in più rispetto al 2022, piazzandosi tra i primi 10 marchi al mondo. Di conseguenza i suoi ricavi sono aumentati del 34% a 76,8 miliardi di euro. Tuttavia l’azienda è riuscita a guadagnare solo 4,8 miliardi di euro, ovvero il 6,3% del fatturato. Sebbene si tratti di risultati positivi, è evidente che il margine è piuttosto lontano da alcuni dei suoi concorrenti occidentali. Mentre BYD ha guadagnato 1.600 euro per auto venduta nel 2023, il gruppo Stellantis ad esempio ne ha guadagnato 2.000 euro in più per unità. Anche GWM ha fatto segnare un calo dei profitti, con il margine che è sceso dal 4,8% del 2022 all’1,6% del 2023.

Fonte: FiatGroupWorld.com

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