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Carburanti, prezzi in aumento: ecco come risparmiare alle pompe bianche e con le app. Ma c’è da fidarsi?

2023, aumentano i prezzi dei carburantiIl 2023 è iniziato con l’aumento dei prezzi dei carburanti, conseguenza della fine dello sconto sulle accise introdotto a marzo 2022 per mitigare gli effetti del caro energia. Una misura che ha tagliato di circa 30 centesimi al litro il prezzo di benzina e gasolio fino al 1 dicembre, quando lo sconto è stato ridotto a 18 centesimi. Nella stesura delle Legge di Bilancio il Governo ha deciso di eliminare l’agevolazione in ragione dei costi elevati, si parla di circa 7 miliardi impegnati complessivamente. Agli automobilisti non resta quindi che fare di necessità virtù e cercare di risparmiare monitorando i prezzi e ricorrendo alle pompe bianche. Vediamo di capire perché possono essere convenienti e se c’è da fidarsi.Pompe bianche, cosa sono Quello delle pompe bianche non è certo un fenomeno recente, esistono da almeno vent’anni, ma nel tempo è cresciuto in termini di offerta arrivando a quota 7.718 distributori a fine dicembre. Sono stazioni di servizio non legate ai grandi marchi petroliferi, per questo sono chiamate anche “no logo” ed espongono il nome dell’azienda proprietaria, ma più di recente sono nati network come Beyfin, Vega, Retitalia o Keropetrol. Perché si risparmia Per quale ragione le pome bianche riescono a proporre prezzi sensibilmente inferiori alle major petrolifere? La filosofia è simile a quella delle compagnie aeree low cost: “no frills”. Niente fronzoli, nessuna raccolta premi e solo servizi essenziali, difficile trovare benzina e gasolio ad alte prestazioni. E poi la flessibilità di approvvigionarsi di carburanti da fornitori diversi, evitando la rigidità delle direttive imposte dal marchio. C’è da fidarsi? Compreso il meccanismo di risparmio resta da capire se rivolgersi a una pompa bianca sia una scelta sicura. I motori moderni soffrono i carburanti “sporchi”, un rischio che può presentarsi presso i grandi nomi quando, ad esempio, l’acqua si infiltra nelle cisterne. C’è poi da aggiungere che i fornitori delle pompe bianche sono talora le stesse major del settore, senza differenze sostanziali tra logo e no-logo. Difficile poi che un esercente radicato nel territorio corra il rischio di perdere clienti per vendere carburanti non sicuri. App per risparmiare Per risparmiare sul pieno occorre tenere d’occhio l’offerta, compito agevolato dalle app disponibili per smartphone. Come Prezzi Benzina che permette di visualizzare sulla mappa interattiva le stazioni di servizio disponili con i prezzi praticati, suddivisi per carburante e per modalità di erogazione (servito o self). L’App è collaborativa, ogni utente può segnalare un aggiornamento di prezzo o dei servizi prestati dai gestori. Altra app da prendere in considerazione (ma solo per Android) è Carburante più economico, che elenca i benzinai in ordine di distanza dalla posizione dell’utente o da quella inserita nella ricerca. Anche un navigatore come Waze offre la funzione di ricerca dei benzinai.

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