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BYD Atto 3, ecco come va il SUV cinese che arriva in Italia

Equipaggiata con una batteria da 60 kWh e un motore da 204 CV, la BYD Atto 3 si presenta nel segmento C con 420 km di autonomia

I luoghi comuni sono fatti per essere sconfessati. Nel caso dell’auto elettrica, la Cina è rappresenta una “grande ombra” per l’Europa. BYD, azienda cinese nata nel 1995 come produttrice di batterie, ha un obiettivo: far ricredere sulla qualità dei prodotti provenienti dal profondo est.

Per questo motivo ha deciso di sbarcare nel Vecchio Continente, Italia compresa, con cinque modelli, primo dei quali è la BYD Atto 3, che raggiungerà i nostri confini a giugno 2023.

Si tratta di un SUV di segmento C – dunque una fascia calda di mercato – con una batteria 60 kWh basata su una architettura “a lama” con chimica litio-ferro-fosfato (LFP) molto interessante. Autonomia dichiarata su ciclo WLTP? 427 km.

Ecco come è fatta e come va in questo video.

BYD Atto 3: come è fatta fuori

Il design esterno della BYD Atto 3 è stato ideato secondo il nuovo stile Ocean Aesthetics della casa. Definito “elegante e altamente riconoscibile” è caratterizzato prima di tutto da linee tese ma arrotondate, con una vista complessiva della carrozzeria quasi “acquattata” sulle quattro ruote.

byd atto 3, ecco come va il suv cinese che arriva in italia

BYD Atto 3

Il frontale è uno degli elementi della Atto 3 che subito si fa notare su strada, con i fari LED posizionati piuttosto in alto e abbinati a una griglia chiusa in colore argento satinato. Lateralmente, invece, il design teso è correlato da cerchi in lega da 18 pollici disponibili in più colori, mentre al posteriore troviamo i fari – sempre a LED – a sviluppo orizzontale uniti al centro sotto la scritta “Build Your Dreams”.

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BYD Atto 3

A differenza di ciò che si potrebbe pensare, le dimensioni di questo nuovo crossover elettrico sono piuttosto compatte, rientrando perfettamente in quelle di un tipico segmento C. La lunghezza è di 4,46 metri, la larghezza di 1,88 m, l’altezza di 1,62 m e il passo di 2,72 m. Come avevamo anticipato su Motor1.com, per dare un’idea, l’auto ha proporzioni molto simili a quelle di una Hyundai Tucson.

BYD Atto 3: come è fatta dentro

Grazie alla e-Platform 3.0 di BYD, l’abitacolo della Atto 3 è di generoso, con spazio in abbondanza per le gambe e la testa anche dei passeggeri posteriori. Capiente anche il bagagliaio, con uno spazio di carico totale che arriva fino a 1.330 litri grazie ai sedili abbattibili in modalità 60:40.

Come per la sorella Dolphin, il sedile guidatore è regolabile elettricamente a sei vie e quello passeggero a quattro vie, sono entrambi riscaldabili e rivestiti in pelle vegana molto morbida (come ribadito più volte nel video).

Sulla plancia, infine, non manca nemmeno il particolare sistema di infotainment tipico delle auto della casa cinese, con schermo centrale orientabile in base alle esigenze: può essere posizionato sia in orizzontale che in verticale, per visualizzare – per esempio – una delle tante applicazioni disponibili oppure la mappa di navigazione in 16:9.

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BYD Atto 3, la plancia

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BYD Atto 3, i sedili anteriori

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BYD Atto 3, i sedili posteriori

BYD Atto 3: la meccanica

La BYD Atto 3 condivide la meccanica con la sorella Dolphin. Il SUV di segmento C è quindi mosso da un motore anteriore in grado di sviluppare 204 CV (150 kW) e 290 Nm di coppia.

Come avevamo anticipato nell’articolo dedicato, l’unità viene definita “8 in 1” perché integra in un unico elemento il sistema di gestione della batteria, l’unità di distribuzione dell’alimentazione, l’unità di controllo del veicolo, lo stesso motore sincrono a magneti permanenti, il controller del motore, la trasmissione e il caricabatterie di bordo, per un’efficienza di funzionamento dell’89%.

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BYD Atto 3

Per quanto riguarda la batteria, l’Atto 3 è equipaggiata con la stessa Blade Battery LFP delle sorelle, quindi da 60,48 kWh nominali, che può essere ricaricata in corrente continua con una potenza massima di 88 kW, per passare dal 30% all’80% del “pieno” in circa 29 minuti. Anche il caricatore di bordo in corrente alternata è sempre da 11 kW.

Infine le prestazioni. La velocità massima autolimitata è di 160 km/h e per lo scatto da 0 a 100 km/h servono 7,3 secondi, qualche decimo in più della sorella “bassa”. Le modalità di guida selezionabili sono, anche in questo caso, quattro: Sport, Normal, Economy e Snow.

Come detto, l’abitacolo della BYD Atto 3 appare curato in diversi dettagli. Una piacevole sorpresa che si può ritrovare anche nell’enorme tetto apribile panoramico destinato alle versioni top di gamma.

Infine non mancano nemmeno tutta una serie di ausili alla guida ormai “classici”, che includono la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattivo, la telecamera di manovra a 360 gradi, il rilevamento dell’angolo cieco, gli abbaglianti automatici e il riconoscimento dei segnali stradali. Ma non solo, tra le dotazioni figura anche la tecnologia Vehicle-To-Load (V2L) per alimentare apparecchiature elettriche fino a 3,3 kW.

BYD Atto 3: come va su strada

Le strade vicino Barcellona hanno fatto da cornice per un test piuttosto veloce ma comunque probante.

Partiamo dal principio, dalla posizione di guida rialzata dunque, e non potrebbe essere altrimenti. Ottima la visuale anteriore grazie al parabrezza molto ampio, ma – per l’inclinazione dei montanti – non si percepiscono perfettamente i limiti della carrozzeria.

Poco male, visti gli sbalzi raccolti che permettono una guida intuitiva. Buona anche la visuale laterale mentre appena sufficiente la visuale posteriore. Poco male, perché le camere di controllo a 360 gradi con anche proiezione 3D sono a dir poco eccellenti per valutare gli spazi in fase di manovra.

E’ un’auto che per natura vuole essere versatile e agevole, anche se i 204 CV di potenza – 150 kW – sono di tutto rispetto, paragonabili alla ID.4 per fare un esempio. L’erogazione è lineare e aggressiva. Sempre presente ma mai prorompente. Insomma, non mette mai in difficoltà, e questo a prescindere dai vari driving mode a disposizione che intervengono sulla risposta del pedale dell’acceleratore e sul carico volante.

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BYD Atto 3, l’architettura

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BYD Atto 3, lo schermo orientabile

Quest’ultimo è forse l’elemento meno accurato riscontrabile alla guida. Leggero ma un po’ troppo poco accurato in termini di feedback tra le mani.

Molto più precisi i comandi a pedale, dunque acceleratore e freno, visto che sono in grado di offrire un giusto carico ma anche una buona precisione. Tra l’altro, è un’auto che rigenera a pedale, dunque creare un comando ben calibrato risulta ancor più fondamentale per una guida naturale.

Dinamicamente è un’auto che offre un grado evidente di rollio e becheggio. I trasferimenti di carico sono palesi, anche a ritmi abbastanza blandi, e non potrebbe essere altrimenti perché – come detto – rientra nell’indole di quest’auto. Un’auto che, su dossi e sconnessioni, si comporta in maniera davvero egregia.

Non abbiamo potuto registrare dei consumi durante la nostra prova perché troppo breve ma comuqnue ci torneremo sopra con un #PerchéComprarlaElettrica nei prossimi mesi.

Il prezzo italiano non è stato ancora fornito, ma sarà ufficializzato nell’imminenza del lancio, con le prevendite dei quattro allestimenti che partiranno in estate e le prime consegne previste per il quarto trimestre del 2023.

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