Biocarburanti per le auto storiche: c’è futuro nel passato
“Il futuro è già qui – sottolinea il presidente Alberto Scuro – e noi vogliamo farne parte perché i veicoli storici non sono un problema ma una ricchezza per il Paese e devono poter continuare a circolare. Stiamo esplorando la tecnologia dei bio-carburante – aggiunge Scuro – e l’attuale sviluppo di tali carburanti è in grado di aderire alle specifiche tecniche dei motori più datati. Lo scorso anno abbiamo avviato una collaborazione con il produttore Coryton, che mette a disposizione il suo bio-carburante Sustain Classic caratterizzato da un numero di ottano superiore a 98 e un contenuto di bioetanolo inferiore all’1%.”
I bio-carburanti si ottengono attraverso il processo di fissazione biologica del carbonio. Sono idrocarburi prodotti partendo da materia organica attraverso reazioni chimiche controllate in stabilimento. La CO2 prodotta dalla loro combustione va a sommarsi in atmosfera in maniera ridotta dell’80% rispetto ad un carburante fossile in ragione del fatto che il carbonio utilizzato nella loro produzione era già presente nelle biomasse di partenza quale derivato dall’assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera.
Successivamente, la Stratos rifornita di biocarburante ha girato in pista per sei ore. In totale, 639 chilometri percorsi alla media di 106,5 km/h e con un consumo di 90 litri della speciale benzina. Lungo l’arco dell’intera prova, il comportamento della Stratos è stato irreprensibile, senza malfunzionamenti o variazioni allarmanti nelle temperature di esercizio. I test prestazionali non hanno messo in luce sostanziali variazioni passando da un carburante all’altro. C’è stato un leggero miglioramento della velocità massima, che è probabilmente dovuto al numero di ottano più elevato e a una migliore combustione del biocarburante.