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Cambiano il colore delle auto per svaligiare le case: cos'è il "wrapping"

Cambiano il colore delle auto per svaligiare le case: cos’è il “wrapping”

Dal bianco al nero, dal grigio al fuxia: sono questi alcuni dei colori che una banda di ladri d’appartamento cambiava nelle automobili utilizzate prima di introdursi nelle abitazioni e rubare di tutto e di più tant’é che l’incasso ricavato in soli tre mesi ammonta a più di 200mila euro. Il Reparto Operativo dei Carabinieri di Cuneo ha arrestato sette persone per i 64 furti di cui sono incriminati tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo: ma perché era importante modificare il colore delle carrozzerie delle auto per rubare nelle case?

Come funziona il wrapping

La tecnica utilizzata dai delinquenti si chiama “wrapping”, in inglese letteralmente “avvolgimento”: consiste nel “cambiare il colore dell’auto, moto, camper, camion, barca o qualsiasi altro oggetto utilizzando semplicemente una pellicola coprente. La tecnica non danneggia il colore originale (in caso di rimozione della pellicola) ed è sicura ed efficace; inoltre consente di proteggere e preservare dai graffi la verniciatura sottostante”, spiegano gli esperti di wrappingitaly. Probabilmente i ladri si servivano di qualcuno, o erano loro stessi esperti e preparati nel rivestire velocemente le automobili avendone più cura possibile.

Perché cambiavano colore

Le auto utilizzate per mandare a segno i loro colpi erano due Audi, una S1 e una Q3 come viene spiegato da Repubblica. Le motivazioni di questi rivestimenti esterni sta nel fatto che sarebbe stato più difficile, per le forze dell’ordine, risalire ai furti nelle abitazioni quando le auto venivano inquadrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nelle zone in cui andavano a rubare. Come detto, grazie a questa tecnica hanno avuto vita facile per circa tre mesi ma alla fine sono finiti tutti in manette. Oltre al colore dei mezzi, però, i ladri cambiavano opportunamente anche le targhe (clonate) per provare a confondere le acque.

Gli investigatori del Reparto Operativo e del Nucleo investigativo di Cuneo hanno arrestato il capo dell’organizzazione, un 43enne che è stato condannato a otto anni e quattro mesi assieme al figlio di 23 anni che ha ricevuto sei anni e sei mesi. Tra gli altri cinque arrestati (sono tutti italiani) le condanne variano da sei anni e quattro mesi di reclusione a un anno e dieci mesi come nel caso del prestanome che intestava truffaldinamente le auto. Le misure cautelari sono state stabilte dal gip di Asti: come riportato dal quotidiano, oltre alle auto i ladri utilizzano anche un moderno dispositivo per scovare le microspie e grazie al quale bonificano i mezzi di volta in volta cercando di mandare fuori strada le indagini delle forze dell’ordine.

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