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Biocarburanti e ibrido: Stellantis ci prova

In Sudamerica il gruppo guidato da Carlos Tavares ha presentato una tecnologia per combinare etanolo ed elettrificazione

Biocarburanti e ibrido: Stellantis ci prova

Unire i biocarburanti e l’elettrificazione, in particolare la propulsione ibrida per allungare la vita dei motori a combustione interna. Stellantis lavora a diverse soluzioni tecnologiche per ampliare le possibilità volte a ridurre le emissioni e in Sudamerica presenta il nuovo sistema Bio-Hybrid, un’architettura che combina l’ibrido con i carburanti alternativi come l’etanolo. Il progetto è stato presentato in anteprima presso il Polo Automotivo de Betim, a Minas Gerais in Brasile ed è stato mostrato su tre delle attuali piattaforme dell’azienda e possono essere adottate in modo flessibile su diversi modelli dei brand del gruppo, riuscendo così anche a garantire una transizione a prezzi accessibili verso una mobilità più sostenibile.

Le nuove piattaforme Stellantis Bio-Hybrid

Le piattaforme ibride sono state sviluppate dal Tech Center Stellantis in Sud America, in collaborazione con fornitori, ricercatori e altri partner. I lavori su Bio-Hybrid sono iniziati lo scorso anno con la creazione di Bio-Electro, una piattaforma volta ad accelerare le tecnologie di propulsione basate sull’ibridazione, combinando efficienza termica ed elettrificazione. La tecnologia Bio-Hybrid è flessibile nell’applicazione e può essere montata su diversi modelli prodotti da Stellantis. È compatibile con le linee di produzione dei tre stabilimenti dell’azienda: Betim (MG), Porto Real (RJ) e Goiana (PE). Esistono poi diverse applicazioni, con la piattaforma Bio-ibrido, Bio-ibrido e-DCT, Bio-ibrido Plug-in Hybrid e la BEV.

Come funziona

In sostanza questa tecnologia presenta un nuovo dispositivo elettrico multifunzionale che sostituisce l’alternatore e il motorino di avviamento. Si tratta di apparecchiature in grado di fornire energia meccanica ed elettrica, che generano sia una coppia aggiuntiva per il motore termico del veicolo, sia energia elettrica per caricare la batteria aggiuntiva agli ioni di litio da 12 volt, che funziona in parallelo con l’impianto elettrico convenzionale del veicolo. Il sistema genera una potenza fino a 3KW, garantendo migliori prestazioni alla vettura e consumi ridotti. La piattaforma Bio-Hybrid e-DCT ha il servizio di due motori elettrici. Il primo di questi è quello che sostituisce l’alternatore e il motorino di avviamento. Inoltre, un altro motore elettrico di proporzioni maggiori è accoppiato al tra missione. Una batteria agli ioni di litio da 48 Volt supporta il sistema e alimenta anche i dispositivi. Una gestione elettronica controlla il funzionamento tra modalità termica, elettrica o ibrida, ottimizzando efficienza ed economia.

Plug-in e BEV

La piattaforma Bio-Hybrid Plug-in dispone di una batteria agli Ioni di Litio da 380 Volt, ricaricata tramite un sistema di rigenerazione in fase di decelerazione, alimentata dal motore termico del veicolo o, infine, tramite alimentazione elettrica esterna (plug-in). L’architettura ha anche un motore elettrico che fornisce potenza direttamente alle ruote dell’auto. Il sistema gestisce il funzionamento tra modalità termica, elettrica o ibrida, ottimizzando efficienza ed economia. Infine, l’architettura BEV (100% Electric) è completamente azionata da un motore elettrico ad alta tensione alimentato da una batteria ricaricabile da 400 Volt, tramite un sistema di rigenerazione o tramite plug-in. L’architettura eroga una coppia istantanea, con accelerazioni rapide e reattive. Il sistema ha suono e prestazioni personalizzabili, anche a basse velocità.

L’importanza dell’etanolo

La combinazione dell’etanolo con l’elettrificazione si presenta come un’alternativa competitiva per il passaggio alla mobilità a basse emissioni di carbonio: se considerato nel ciclo di vita completo dell’auto, l’uso dell’etanolo è estremamente efficiente nelle emissioni, poiché la canna da zucchero nel suo ciclo di sviluppo dell’impianto assorbe CO2, che fornisce circa il 60% dell’attenuazione finale di CO2 emessa rispetto all’uso della benzina.

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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