La visione realista della casa coreana per un ibrido in serie fuel-cell rientra tra i cinque maggiori eventi ingegneristici del 2022
Parallelamente alla diffusione dell’elettrico, nel mercato dell’automobile inizia a infiltrarsi sempre più la propulsione a idrogeno. Il 2022 ha visto la presentazione di veicoli ad alte prestazioni alimentati quasi interamente da celle a combustibile, quale è il caso della Viritech Pininfarina Apricale, ma l’effettivo quadro tecnologico dell’ idrogeno per la mobilità di tutti i giorni è leggermente differente. Hyundai vi offre uno scorcio tramite il concept N Vision 74 il quale, pur ponendosi come un prototipo da pista, è concepito per far fronte agli ostacoli alla diffusione della tecnologia dell’idrogeno per il quotidiano. Quello della casa coreana si presenta dunque come un manifesto del futuro a medio-termine per l’auto a fuel cell, entrando di diritto nel Best of Tech 2022 di FormulaPassion.
N Vision 74 vanta un impianto fuel cell a idrogeno, che però non costituisce la fonte primaria di energia della vettura. Le celle a combustibile erogano infatti appena il 18% della potenza complessiva dell’auto, con il restante 72% a carico di una generosa batteria agli ioni di litio. Nei veicoli a idrogeno la fuel-cell è sempre supportata da un accumulatore secondario per gestire i transitori di potenza, che però nel caso di Hyundai diventa a tutti gli effetti una fonte energetica primaria. Nella visione del marchio asiatico, l’idrogeno non si pone ancora come elemento principale nella spinta dell’auto, ma piuttosto come un range-extender, ossia un aiuto per estendere l’autonomia oltre a quella garantita dalla sola batteria. Più che un’auto a idrogeno, N Vision 74 si pone dunque come un’architettura ibrida da 600 chilometri di autonomia. Contrariamente che su altri powertrain fuel-cell inoltre, il flusso energetico in uscita dalle celle a combustibile transita necessariamente attraverso la batteria prima di giungere alle ruote motrici, delineando a tutti gli effetti l’architettura tipica di un ibrido in serie.
I due impianti tuttavia, quello elettrico e quello a idrogeno, sono in grado di lavorare anche autonomamente. La fuel-cell può provvedere in totale autonomia agli spostamenti su tratta breve e a bassa velocità tipici dell’ambiente urbano, mentre in casi di necessità la batteria può ugualmente alimentare da sola il veicolo. L’accumulatore è ricaricabile rapidamente tramite operazioni di fast charging, mentre i serbatoi a idrogeno possono essere riforniti all’80% della capacità in 5 minuti. L’idea di base è dunque quella di un powertrain che tramite l’idrogeno possa sopperire ai limiti di autonomia dei veicoli a batteria, ma che allo stesso tempo non debba dipendere dalla presenza di stazioni di rifornimento dell’idrogeno qualora queste non siano disponibili. Lo stesso principio è stato condiviso anche da Renault nel powertrain H2-Tech montato sul concept di Renault Scenic.
Hyundai N Vision 74, l’analisi: la simbiosi tra elettrico e idrogeno
Nel complesso, N Vision 74 dimostra la fiducia di Hyundai nella tecnologia dell’idrogeno fuel-cell, non ritenendola però ancora matura, specialmente a livello di infrastruttura, per lavorare in autonomia. Il destino a medio-termine per i veicoli a idrogeno sembrerebbe dunque essere quello di un’architettura ibrida in sinergia con un impianto a batteria, analogamente a come gli ibridi elettrico-termico sono stati i precursori delle vetture 100% elettriche. Il concept di Hyundai è quindi una visione realista del potenziale dell’idrogeno per la prossima decade, guadagnandosi un posto nella Best of Tech 2022.