Stellantis ha scelto: auto cinesi in Polonia
Tra i sindacati, prima a reagire è la Fiom-Cgil che, in una nota, giudica «gravissimo il fatto nel momento in cui fosse confermato» da Stellantis. «Non è stata fatta alcuna comunicazione alle organizzazioni dei lavoratori – puntualizza il sindacato – e non c’è stato alcun confronto di merito. Nel corso dell’ultimo incontro a Torino con l’ad di Stellantis, Carlos Tavares (nella foto), ci era stato comunicato che si stavano facendo delle valutazioni e che, comunque, l’Italia sarebbe stata una possibilità da prendere in considerazione».
«Ãˆ evidente invece – aggiunge Samuele Lodi, segretario nazionale e responsabile mobilità Fiom-Cgil – che Stellantis procede nel suo percorso di disimpegno dal nostro Paese che nemmeno l’annuncio della Fiat 500 ibrida a Mirafiori, dal 2026, può controvertire. Tutto questo a pochi giorni dall’annuncio di ACC di bloccare (senza sapere per quanto) lo sviluppo del progetto della gigafactory a Termoli».
La richiesta, da condividere con gli altri sindacati, è di convocare con urgenza un vertice a Palazzo Chigi «per dare prospettive concrete all’automotive in Italia». La produzione in Europa di vetture elettriche della cinese Leapmotor, di cui Stellantis detiene il 20% pagato 1,5 miliardi, aggirerebbe l’applicazione dei pesanti dazi (fino al 48,1%) previsti dal 4 luglio prossimo.