La Range Rover Sport SV, la più potente e prestazionale di sempre
Il Giaguaro ha già voltato pagina. Affila zanne ed artigli per lasciare un graffio indelebile sulla nuova mobilità. Quella ecologica e intelligente, capace di alimentarsi con energia pulita, utilizzando solo power unit ad elettroni. Range, dall’alto della propria inarrestabilità, sta battendo un tracciato leggermente diverso. Mentre gli ingegneri-collaudatori del Gruppo sono impegnati senza sosta nelle messa a punto finale in tutte le lande del globo della prima RR esclusivamente a batterie, i loro “colleghi termici” hanno realizzato un’astronave che è lo stato dell’arte dei modelli a combustione. Un filone non solo nostalgico, ma che ha tuttora un gran successo e, siccome potrebbe non avere un domani, genera l’attrazione istintiva degli automobilisti più competenti e navigati.
L’ultimo capolavoro in questo campo è la Range Rover Sport SV (realizzata dagli esperti dello “Special Vehicle Operations”), la simbiosi fra una tradizione gloriosa fatta di lusso aristocratico spesso rifinito a mano e l’esasperazione delle performance tipica dei marchi ultra sportivi che realizzano solo super o hypercar. Scusate se è poco. Scoprire la nuova sovrana è fare un viaggio emozionante perché le prestazioni estreme su asfalto convivono con la capacità di muoversi sui terreni più diversi, con lo spazio e il comfort a disposizione, oltre alla proverbiale affidabilità che si trasforma in durata, nonostante le dimensioni ed il peso non siano proprio da ballerina. Per avere un’idea prima di parlare delle sorprendenti capacità dinamiche è bene ricordare che l’opera d’arte in movimento sfiora i 5 metri di lunghezza, è alta oltre 180 cm, pesa più di 25 quintali (e ne può trainare 35) e attraversa senza scomporsi guadi profondi quasi un metro (costa oltre 200 mila euro…).
L’esuberante cavalleria spinge l’agile signora a 290 orari, consentendogli di bruciare i 0-100 con il 3 davanti (3,8”), la certificazione che stiamo parlando di una GT purosangue. Per imbrigliare tanto ben di dio, i british si sono rivolti ai professori italiani della Brembo che hanno inventato un impianto sensazionale. Freni in carboceramica (CCB), con pinzone ad otto pistoncini e dischi ventilati anteriori da 44 cm e posteriori da 39. L’impianto, inoltre, consente di risparmiare 34 chili di masse non sospese rispetto alla tecnologia Dual Cast. Il tutto, fra l’altro, è stato collaudato in una mille chilometri nell’impegnativo circuito di Portimao dove 4 Range SV non hanno avuto il minimo problema. L’abbattimento di peso delle masse non ammortizzate non si ferma qui. Grazie a specialissimi cerchi in fibra di carbonio da 23 pollici, il dimagrimento è di circa 9 kg per ruota un totale di 36 kg che, insieme ai freni, supera i 70. Un’enormità.
Sempre per la leggerezza, poi, anche il cofano è in fibra di carbonio. Ci sono le quattro ruote sterzanti e il diametro di manovra diminuisce di quasi due metri. L’assetto della SV è più basso fino a 25 mm nonostante le ruote gigantesche, l’impianto delle sospensioni è 6D Dynamics con molle pneumatiche regolabili in altezza e ammortizzatori idraulici interconnessi in grado di gestire in modo perfetto rollio e beccheggio relazionandosi con gli altri controlli elettronici dell’auto. I pneumatici Michelin Sport All Season 4 hanno una larghezza diversa fra anteriore e posteriore (285 e 305 mm) e consentono una tenuta laterale fino ad 1,1 G, il 22% in più dei precedenti “estivi”. Un’ultima chicca nel comodoso abitacolo: l’impianto audio Meridian Signature Sound System da 29 altoparlanti e 1430 W si interfaccia con i sedili anteriori che attraverso dei trasduttori tattili consentono di percepire anche fisicamente il suono. Una favola.