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MotoGP | Marquez: "Mi sento veloce, ma torno al box e sono decimo”

Grande protagonista del mercato e al centro delle speculazioni sul possibile addio a Honda, Marc Marquez non si sbilancia pubblicamente, anzi. Si diverte con chi crede che rispetterà l’anno di contratto che gli resta con Honda e con chi dà per scontato che nel 2024 correrà con la Ducati del team Gresini insieme a suo fratello Alex.

Fino a quando non verrà reso noto pubblicamente il futuro, il pilota di Cervera scende in pista ed è il migliore dei classificati alla guida della RC213V. Questo sabato la storia si è ripetuta nella Sprint, che ha concluso in decima posizione a 11 secondi dal vincitore Jorge Martin dopo essere partito dalla nona casella.

“Che le altre Honda soffrano più di me mi preoccupa, ma allo stesso tempo mi tranquillizza”, ha dichiarato Marquez. Con questa affermazione, vuole chiarire che la sua velocità c’è e che la moto che guida non gli permette di concretizzarla nei risultati. Lo spagnolo, che lunedì salirà sulla moto nuova che Honda ha progettato per il 2024, ha girato per la maggior parte del tempo nel gruppone. Si è fatto poi superare da suo fratello in modo da attaccarsi a lui e aprire un buco tra sé e i suoi rivali ce lo seguivano.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“La giornata non è stata brutta, non siamo come al Montmelo. Il problema è come facciamo le cose. Venerdì ho guidato con le altre Honda, ma io oggi ho fatto un extra e questo comporta un rischio a livello fisico”, ha riassunto. “Sono contento, mi vedo veloce, ma quando rientro al box sono decimo”, ha riflettuto il catalano, che ha sottolineato l’impossibilità di replicare domenica quanto fatto nella Sprint. “Domani non potrò guidare in questo modo per tutto il tempo. Devo guadagnare tutto in frenata e questo ti sovraccarica”.

Il prototipo con cui Stefan Bradl sta girando a Misano è visibilmente diverso dal resto delle Honda. Questo, secondo Marquez, spiegherebbe il motivo per cui i giapponesi del marchio dell’ala dorata non hanno permesso di comparare la sua telemetria con quella del tedesco: “I giapponesi non hanno voluto che qui comparassimo i nostri dati con quelli di Bradl. Sarà perché, a volte, una moto diversa può confondere. Se Bradl fosse più veloce, forzerei, ma non è il caso”.

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