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McLaren preoccupata dallo stretto rapporto tra Red Bull e AlphaTauri

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La McLaren lancia l’allarme. Il rischio è che Red Bull possa trarre enormi vantaggi dal rapporto con la sua scuderia satellite, l’AlphaTauri. Ricordiamo che in Formula 1 non sono vietate le collaborazioni tecniche, con squadre che possono comprare da altre squadre retrotreno, cambio, impianto idraulico. Però ogni squadra è obbligata a progettare in totale indipendenza la propria monoposto. Non può insomma utilizzare soluzioni che per regolamento devono essere costruite in totale autonomia.

La spia che ha allarmato Zak Brown, amministratore delegato della McLaren, è stato il passaggio di alcuni ingegneri da Faenza a Milton Keynes, con il rischio che la Red Bull possa avvantaggiarsi di alcune soluzioni pensate dagli ingegneri della “sorella minore” italiana. La McLaren nel 2023 è la squadra che ha fatto più progressi, rivoluzionando la propria monoposto e avvicinando la Red Bull nella seconda parte di stagione.

Nonostante la FIA abbia già effettuato i propri controlli senza riscontrare violazioni, Woking per voce del suo capo si dice comunque preoccupata e spera che la governance della massima categoria possa discutere il problema dei limiti delle collaborazioni tecniche tra squadre diverse.

“Abbiamo una grande preoccupazione sulla partnership tra AlphaTauri e Red Bull – le dichiarazioni del CEO McLaren rilasciate a Motorsport.com – Penso che sia qualcosa che la governance della F1 debba affrontare in futuro. Questo sport ha ancora della strada da fare per assicurarsi che tutti i team siano davvero indipendenti. Qua parliamo di due scuderie che hanno la stessa proprietà, cosa che non si vede in altri sport. Una circostanza che potrebbe avvantaggiare la Red Bull in tanti modi; perché tanto personale si sta spostando dall’Italia in direzione Milton Keynes? Lo stesso Marko ammette che pur dentro le regole è normale sfruttare un vantaggio dall’avere due team. Lo capisco, perché è tutto regolare, ma forse è una materia che va affrontata”.

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