Le due Case avviano una joint venture per la produzione delle celle a combustibile. Intanto anche l'Italia continua a crederci
L’idrogeno potrebbe essere il carburante delle auto del futuro. Molte Case ci credono già oggi e, tra queste, non mancano General Motors e Honda, due colossi del settore che annunciano una partnership per la produzione della prossima generazione di sistemi fuel cell.
Per il prossimo SUV
In questa prima parte del progetto, la produzione iniziale di powertrain a celle a combustibile della nuova joint venture sarà relativamente piccola. Jay Joseph, vicepresidente dell’unità Sostenibilità e sviluppo commerciale di Honda America, dichiara infatti all’agenzia di stampa britannica che la sua azienda mira a fornire una quantità iniziale di questi sistemi di 2.000 unità all’anno entro il 2025.
I nuovi powertrain fuel cell, in particolare, dovrebbero trovare applicazione anche su alcuni veicoli leggeri e pesanti già in produzione o in arrivo nei prossimi mesi. Lato GM, per esempio, dovrebbero trovare posto sotti ai camion Autocar, azienda con la quale la multinazionale statunitense aveva stretto una partnership nei mesi scorsi.
Honda CR-V 2024
Una tecnologia attesa anche qui
Parlando di idrogeno, anche l’Italia non vuole trovarsi indietro nello sviluppo di questa tecnologia. Il Governo, infatti, ci crede fermamente, tanto che il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del “question time” al Senato ha dichiarato che attualmente sull’idrogeno si stanno sviluppando iniziative per la creazione “di una filiera industriale, anche attraverso l’efficientamento delle prestazioni degli elettrolizzatori”.
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A tal proposito, il responsabile del dicastero ha specificato che sulla base del piano “Repower Eu” l’intento è produrre 10 milioni di tonnellate e importare 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell’Unione europea entro il 2030, “facendo divenire l’Italia uno dei principali hub” del continente. Questo avverrà attraverso lo sviluppo del corridoio Sud per l’idrogeno, di cui avevamo raccontato in un approfondimento dedicato alcuni mesi fa.