Erede della Dedra, la Lybra aveva uno stile riuscito e buoni motori, ma non ha potuto arrestare il declino del marchio
Alla fine degli Anni ’90 nel Gruppo Fiat le nuove piattaforme permettono di creare modelli con molti elementi comuni, compresi i motori, ma caratteri ben distinti per i marchi Fiat, Lancia e Alfa Romeo.
Questo accade nella seconda metà del decennio, quando a 156 e marea, già diversissime tra loro, si aggiunge la nuova media Lancia Lybra, che rimpiazza la Dedra.
Stile neoclassico
Se i volumi sono sostanzialmente analoghi a quelli delle gemelle, sullo stile il centro stile Lancia realizza quello che molti accolgono come un piccolo capolavoro: le forme morbide e i fari tondi staccano dal passato e fanno apparire la Lybra quasi più piccola della sua spigolosa antenata, che invece supera in lunghezza di ben 12 cm arrivando a 4,46 metri, con un passo di quasi 2,60 e una larghezza di 1,74, rispettivamente 5 e 4 cm in più.
Lancia Lybra, il posteriore
Gamma ampia ma senza evoluzioni
Proposta anche nella variante Station Wagon, Lybra debutta nella primavera del 1999 con una ricca gamma di motori che va dal 1.6 serie Torque al 1.8 a fasatura variabile al 2.0 cinque cilindri 20V, mentre a gasolio ci sono i 1.9 e 2.4 JTD a quattro e cinque cilindri con due valvole per cilindro.
Complessivamente, le potenze vanno da 103 a 154 CV a benzina e da 105 (poi saliti a 110 e 115) a 136 (poi 140) a gasolio.
Lancia Lybra SW, gli interni
Questa offerta rimane sostanzialmente invariata negli anni, con qualche ritocco alle potenze, anche se a trovar ei maggiori estimatori sono sempre i generosi diesel abbinati in maggioranza alla carrozzeria familiare, comoda e spaziosa, ed è molto gradito l’allestimento LX, che ne completa l’eleganza con interni in pelle e Alcantara, rendendo giustizia al rango del marchio.
Lancia Lybra SW
Lancia Lybra SW, il bagagliaio
Vittima delle circostanze
Malgrado una buona qualità generale, la Lybra non ottiene però il successo che avrebbe nel suo potenziale: sulla soglia del nuovo millennio, infatti, il marchio soffre una crisi di immagine dovuta all’impoverimento dell’offerta e alla delusione del pubblico per la cessazione dell’attività sportiva e la sostituzione della leggendaria Delta con un modello omonimo ma non all’altezza della fama.