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Lancia Design Day, così le icone del passato ispirano il futuro

lancia design day, così le icone del passato ispirano il futuro

Luca Napolitano, ceo Lancia

ROMA – Con il via al primo di tre appuntamenti, Lancia racconta lo stile di alcune delle sue più famose icone del passato, che hanno ispirato il design delle sue tre vetture future. Un modo per accompagnare il pubblico fino all’arrivo  del “Lancia Design Day”, in programma il prossimo 28 novembre, che segna il primo evento del “Rinascimento” dello storico brand. In questo percorso tra passato e futuro, sono protagoniste vetture iconiche: dall’Aurelia alla Flaminia, dalla Fulvia alla Beta HPE, passando per la Gamma e la Delta, fino alla Stratos e alla 037. Modelli molto diversi tra loro, ma tutti accomunati da uno stile capace di andare oltre lo spazio e il tempo, che li rende ancora oggi contemporanei e incarnazione di un design“made in Italy.

“Il design e la bellezza di questi “capolavori in movimento” ci ha ispirato nella creazione dei tre modelli Lancia del futuro – ha spiegato Luca Napolitano, ceo del marchio Lancia – La nuova Ypsilon nel 2024, la nuova ammiraglia del 2026, che ci permetterà di entrare nel segmento più grande in Europa, e la nuova “Delta” dalle linee geometriche, scolpita e muscolosa, che nel 2028 farà battere il cuore a tanti appassionati in tutta Europa. Ci piace definire Lancia un marchio “Progressive Classic”. “Classic” per sottolineare il legame con un heritage che intendiamo rispettare e valorizzare. “Progressive” per esprimere la nostra capacità di guardare con ambizione al futuro. Innovazione e Design senza tempo sono da sempre i nostri valori e a questi vogliamo aggiungere sostenibilità, responsabilità sociale, ponendo il cliente sempre al centro della nostra missione. Sono queste le linee guida del piano decennale del nostro Rinascimento, con cui puntiamo a diventare un marchio credibile e rispettato nel mercato premium europeo”.

“Le protagoniste di questa roadmap saranno i tre nuovi modelli Lancia che abbiamo disegnato in modo che siano coerenti fra loro e ben riconoscibili – ha proseguito Napolitano – Per questo ci siamo ispirati a tre elementi di design spiccatamente Lancia: il “calice”, le linee sinuose e le forme geometriche primitive. In particolare, prendendo spunto dal frontale delle iconiche Aurelia e Delta, il nuovo calice verrà reinterpretato in chiave moderna, conservando la sua peculiarità distintiva che nasce dall’unione di una linea verticale e di una orizzontale che, incontrandosi, racchiudono il logo del Marchio. La seconda caratterizzazione comune ai tre nuovi modelli è la linea sinuosa e discendente della fiancata, tipica di alcuni modelli storici di Lancia, come l’Aurelia B20. Infine, il terzo elemento di design si manifesta nelle forme geometriche primitive presenti sia nell’anteriore che nel posteriore, tra le quali spiccano i fari tondi che rinviano all’anima più brutale del marchio, strizzando l’occhio alle leggendarie 037, Stratos e Delta, le “belve” da gara dominatrici del Rally per oltre 20 anni”.

Da ricordare anche una terza declinazione del design di Lancia, ovvero l’eclettismo, la tendenza a ispirarsi a fonti diverse, anche contrastanti tra loro, per raggiungere una sintesi armonica come avviene, ad esempio, nelle case italiane.  Uno spazio di vita vissuto e intimo, da cui i progettisti Lancia hanno attinto per la creazione degli accoglienti interni, dei modelli Gamma e Beta, una raffinatezza che si ritrova già nella Fulvia Coupé del 1965, elegante, aggressiva e prestazionale. Esempi concreti sono la Beta HPE (1975), in cui il suo eclettismo anticonformista ha segnato un’epoca con la sua “veneziana”, l’innovativa struttura frangisole presente sul lunotto posteriore. Lo stesso vale per la Gamma Coupé (1976), liberamente ispirata alla Flaminia Coupé e ricordata come il “salotto viaggiante” grazie a materiali di alta qualità, frutto di collaborazioni con alcune prestigiose case di moda, tra cui la maison di Ermenegildo Zegna. (Maurilio Rigo)

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