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La Nuova Lancia Delta, secondo Miki Biasion

La "Evo 3" mai nata, come la Regina ma con tutte le dotazioni moderne, e il 2.0 16V rimane. Eccola in video live da Auto e Moto d'Epoca

la nuova lancia delta, secondo miki biasion

La Lancia Delta è diventata una leggenda del rally, vincendo un mondiale costruttori dopo l’altro fra il 1988 e il 1992. Il suo palmares conta ben 35 vittorie e 96 podi in 5 anni di mondiali. A loro volta le varianti stradali sono entrate nel cuore di tutti gli appassionati, fino alla Evo 2 del 1992. Dopo questa, però, la Delta come la conoscevamo si è fermata e una “Evo 3” non è mai arrivata. O quantomeno finora, si può dire.

Sì, perché fin dal 1995 il due volte campione del mondo rally Miki Biasion ha in mente di riportare in vita la Delta HF Integrale in una variante moderna, rispettosa delle forme e del carattere della “Regina dei Rally”, ma con tutte le dotazioni più all’avanguardia. E oggi esiste, col nome di Lancia Delta Martini Evo – ve la raccontiamo nel video live qui sopra, ad Auto e Moto d’Epoca 2021.

Tributo moderno alla Regina

Come anticipato sopra, si può dire che questa sia una “Delta migliorata”: la Delta Martini Evo gode di modifiche su ogni singola caratteristica “negativa” di cui soffriva la Lancia originale da corsa, grazie alle tecnologie più moderne.

la nuova lancia delta, secondo miki biasion

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Si parte da una Evo 2 stradale che viene completamente smontata e sabbiata per riportare in vista la lamiera, per poi iniziare con le modifiche di rinforzo per il telaio – come solito sulle auto da corsa – e continuare con materiali schiumati e strutture insonorizzanti.

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Infine viene riverniciata con una vernice speciale (fra l’altro con garanzia a vita) insieme a una riproduzione rivista della livrea Martini, che gli appassionati ricorderanno sulla Regina vincitrice dei cinque mondiali.

Vintage ma all’avanguardia

Il massimo della differenza è sotto la scocca, perché sono le componenti meccaniche a modernizzarsi di più seppur prendendo spunto dalla Delta da corsa: cambio e differenziali sono stati rivisti con rapporti diversi – le prime tre marce sono più corte, lasciano l’allungo alle ultime tre – mentre l’elettronica è la più tecnologicamente avanzata disponibile.

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Parlando invece del motore, sotto il cofano palpita ancora il 2.0L 16 Valvole a quattro cilindri della Delta preparata Gruppo A, ma con alberi, pistoni, bielle, valvole e turbina lavorati con materiali specifici, uniti alla suddetta elettronica di ultima generazione.

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Questo consente di raggiungere i 340 CV in modalità Sport, che fra l’altro tiene aperta la valvola posteriore del sistema di scarico – che gode di un diametro pari a 70 millimetri dall’inizio alla fine. In pratica la modalità Sport la rende caratterialmente più simile possibile a un’auto da corsa, mentre in modalità normale si torna ai 215 CV dell’originale con il rumore più “educato” da città.

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E infine ci sono gli interni, che godono di sedili monoscocca in carbonio Sparco e sedili sdoppiati posteriori disegnati appositamente per la Martini Evo. Sicuramente starete pensando alla famosissima strumentazione da aereo da caccia più che da automobile, e quello ovviamente non poteva mancare neanche su questa Delta moderna.

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Insomma, è un omaggio spettacolare alla leggendaria Regina dei Rally che moltissimi – e non solo italiani – hanno amato e amano tutt’ora, ma non è certamente per tutti: gli esemplari previsti per la produzione sono soltanto otto.

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