A vederla così viene un colpo la cuore. Una Ferrari F1 parcheggiata in mezzo ai rottami di un demolitore di automobili, con l’alettone anteriore penzolante, sacchi di plastica nera e altri pezzi intorno. La foto circola su internet da metà gennaio, è stata scattata nell’est Europa, molto probabilmente alla periferia di Sofia, capitale della Bulgaria.
La macchina versa in condizioni disastrose e avrebbe meritato sicuramente altra sistemazione, anche se da certi particolari si capire che non ha nulla a che fare con le vere monoposto guidate da Schumacher e Barrichello nell’era d’oro del Cavallino. Le cui quotazioni fra i collezionisti toccano cifre record: a novembre una F2003-GA (dedicata a Gianni Agnelli) è passata di mano per 14,5 milioni di dollari. Sono bolidi tenuti alla perfezione e in grado di andare in pista (senza motore il valore scende in modo drastico), i ricconi che le comprano aderiscono al programma F1 clienti della Ferrari. Quando hanno voglia di girare prenotano un circuito (o se lo fanno prenotare) e da Maranello arriva un team di meccanici ad assisterli.
Ai tempi di massimo splendore la replica era così, molto diversa da una Rossa originale. Con loghi e sponsor riprodotti in maniera fedele, ma con clamorose ingenuità: come la grafica del numero 1 che ricorda quella delle macchinine da bambini. Però magari in qualche pub o ristorante avrebbe fatta una fine migliore rispetto a quell’angolo di discarica.