Hughes con la MaLaren
Al primo turno Hughes aveva eliminato il secondo di ieri e leader del campionato, Jake Dennis, che lo aveva battuto a Città del Messico, mentre in semifinale ha avuto ragione di Buemi, che nell’ottavo si era sbarazzato di Stoffel Vandoorne (Ds Penske), detentore del titolo. Il parziale riscatto del gruppo Stellantis è arrivato anche dalla qualifica di Edoardo Mortara (Maserati) alla Superpole. Evans lo ha eliminato subito, ma è un passo avanti per la casa del Tridente, che non ha ancora mosso il tabellino. Il pilota neozelandese ha poi disposto di Renè Rast, l’altro pilota della Neom McLaren, che a sua volta aveva girato più veloce di Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche), il vincitore di ieri.
La finale della Superpole è stata fra i primi dei due raggruppamenti. Anche se non nel giro decisivo, Hughes ha anche fatto registrare il miglior tempo assoluto delle qualifiche: 1:08.680. Il terzo ePrix della stagione, il secondo e ultimo in notturna, si preannuncia di nuovo interessante perché le Jaguar hanno dimostrato di poter andare forte nel deserto, perché i due piloti della Neom McLaren si trovano bene a Diriyah e perché, come ieri, i primi due della graduatoria, Dennis e Wehrlein, sono pronti a inseguire.
Segnali di ripresa da parte di Ds Penske e Maserati (con Maximilian Günther di nuovo in pista dopo l’incidente di ieri che gli aveva impedito di prendere parte alla gara e decimo in griglia, giusto alle spalle di Sam Bird, con la Jaguar) dopo il discreto piazzamento di ieri di Jean-Eric Vergne. Il via all’ePrix poco dopo le 18.