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#FORUMAutoMotive 2024 | Ciuffi: “Sicurezza, serve nuovo standard educativo” [INTERVISTA VIDEO]

Tra i protagonisti di #ForumAutomotive 2024 c’erano anche Paolo ed Elisa Ciuffi, fondatore e cofondatrice di D6 Drive Responsibly. Si tratta di una scuola di guida non tradizionale, realizzata con un particolare stile di insegnamento, denominato ‘metodo Ciuffi’, per aumentare la sicurezza ed anche l’efficienza al volante.

”Sicurezza, beneficio e meno stress”

È Elisa Ciuffi a spiegare in cosa consistono i corsi D6 e che benefici portano: “Andiamo a intervenire sul comportamento alla guida ed è la cosa che dà più effetti immediati secondo molte statistiche – le sue parole – I nostri corsi di formazione portano più sicurezza, un aumento del beneficio psicofisico ed una riduzione dello stress. Oltre ad un risparmio carburante in tema di vetture endotermiche ed un aumento dell’autonomia chilometrica in tema di vetture elettriche”.

#forumautomotive 2024 | ciuffi: “sicurezza, serve nuovo standard educativo” [intervista video]

Perché, secondo i responsabili di questo progetto ormai attivo da oltre 20 anni, “non esiste un veicolo, un tipo di motore sbagliato, non esiste un tipo di motore migliore. Ciò che dobbiamo fare è portare conoscenza alle persone, affinché loro possano decidere cosa fa meglio per loro. Intervenendo sul comportamento alla guida”.

La sicurezza e gli standard educativi

Servirebbero anche degli interventi da chi ci governa: “I requisiti per i rilasci della patente non sono adeguati e bisognerebbe fare un nuovo standard educativo nazionale – prosegue Elisa Ciuffi – Ma non lo faranno, quindi ciò che chiediamo è una sensibilità da parte delle aziende e dagli attori sul campo di portare la formazione in azienda”.

Lo ripete anche Paolo Ciuffi, lanciando il suo appello: “Questo vuol dire sicurezza. Sicurezza vuol dire consapevolezza. Consapevolezza vuol dire educazione. Consapevolezza vuol dire sapere ciò che stiamo facendo. Soprattutto dobbiamo arrivare a conoscere cosa non dobbiamo fare per prevenire, che è meglio che curare”.

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