Il pilota della Ferrari Charles Leclerc
Ieri si sono consumati i preparativi con le varie interviste e la tradizionale ricognizione della pista da effettuarsi anche a piedi. Questa ha subito acceso qualche apprensione per un mix che potrebbe risultare esplosivo. Alle caratteristiche tipiche dei pneumatici di quest’anno, molto delicati ad andare in temperatura specialmente per il giro veloce, si è aggiunto il poco tempo per il test e, non ultimo, il trattamento che i locali hanno riservato alla loro pista. Il fondo non è stato riasfaltato, ma i tecnici sono intervenuti con qualche sostanza per ringiovanire le zone in traiettoria facendole diventare molto scure. Qualcuno ha ventilato che potrebbe accadere come in Turchia nel 2020 quando sembrò di correre sul sapone.
O, cosa meno grave, sulla carreggiata potrebbero crearsi zone di aderenza differenziata tali da complicare ulteriormente l’assetto e, magari, generare “graining” che la Ferrari ha dimostrato di non soffrire già a Melbourne. Insomma, per la Rossa potrebbe essere un vantaggio… Restando nei paraggi dell’hospitality di Maranello fibrilla la strana atmosfera che si è creata quest’anno. Da una parte il pilota “fatto fuori” che si è dimostrato di gran lunga il più in palla al volante della SF-24. D’altra il predestinato, confermato per fare compagnia ad Hamilton, che non ci ha capito molto con la miscela 2024, tanto da avere difficoltà nella sua specialità che sono sempre state le qualifiche.
Proprio lo spagnolo è al centro dell’uragano buono ed ha dichiarato che tutti i posti migliori sono ancora liberi. Si riferisce a Red Bull e Mercedes, chiaramente, ma Helmut Marko, confermando l’interesse per l’iberico, avanza un’altra teoria. L’Audi, che entrerà in pompa magna nel 2026 pare che, sfruttando il rapporto col padre, abbia formulato al ragazzo di Madrid «un’offerta ineguagliabile». Dal punto di viste economico, chiaramente, perché lo spessore tecnico è ancora tutto da dimostrare.