Ferrari, l'alba del giorno dopo: chi al posto di Binotto?
A Binotto estimatori non mancano di certo, anche e forse soprattutto Oltremanica. Basta leggere… la rassegna stampa di lingua inglese appunto, con diversi commenti non solo benevoli ma all’insegna della stima per l’ex Team Principal ferrarista. Anzi, ancora formalmente in sella, per altre quattro settimane e mezzo. Tanto che (al momento in cui scriviamo) da Maranello non c’è stato bisogno di precisare un eventuale incarico ad interim all’AD Benedetto Vigna.
Dicembre è però un mese fondamentale per “puntellare” l’avvicinamento al prossimo Campionato del Mondo. Senza dimenticare che per la Scuderia il 2023 inizierà (come minimo) nel segno della vecchia gestione. Nel segno e… nel senso che la monoposto con la quale Charles Leclerc e Carlos Sainz proveranno a sfidare Max Verstappen e la Red Bull è opera di un gruppo di lavoro che ora – perso il suo vertice, anche e soprattutto operativo – subirà per forza di cose un rimescolamento. Succede in qualsiasi campo di attività: dall’imprenditoria, alla finanza, alla politica, all’informazione. Via un capo, se ne fa un altro che – proprio per dare il proprio segno alla svolta – cambia tanto ed a volte troppo: anche ciò che magari funzionava ed andava semplicemente riamalgamato con il resto.
La sua candidatura rappresenta una scelta all’insegna della discontinuità rispetto al ruolo “tuttofare” (detto con la massima stima) di Binotto, manager ed ingegnere. Molto più ingegnere che manager, precisazione che spiega molte cose in merito al cambio al vertice. Per competenze ed esperienza l’attuale Team Principal di Alfa Romeo Sauber ha le carte in regola e magari già la testa dalle parti di Maranello. Dove ritroverebbe Leclerc, del quale è stato il mentore nella stagione d’esordio del monegasco nel Mondiale. Senza dimenticare che al manager francese venbgono attribuite doti… taumaturgiche, visto che avrebbe addirittura rilanciato la corsa verso la Formula Uno di un certo… Lewis Hamilton!
Unico punto… a sfavore: all’inizio della settimana che portava all’ultimo atto del Mondiale 2002 ad Abu Dhabi la Ferrari si era affrettata a smentire le voci di un passaggio di consegne, con le dimissioni di Binotto (poi diventate realtà martedì 29 novembre) e – di riflesso – quelle di un nuovo incarico a Vasseur (casomai atteso ai cancelli di Maranello… il 1. gennaio), associato alle voci stesse. Secondo logica, Vasseur potrebbe essere “bruciato” ma l’esperienza insegna che tutto è poi possibile: è la Formula Uno, bellezza!