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F1 | Stella: “Nel 2024 McLaren ha obiettivi di sviluppo chiari”

Il campionato 2023 della McLaren è stato ricco di alti e bassi, con una stagione in crescendo dopo un inizio particolarmente difficile a causa di uno sviluppo invernale che non aveva raggiunto gli obiettivi inizialmente prefissati dagli ingegneri.

Queste difficoltà hanno portato a una presa di coscienza della situazione e a una riorganizzazione interna, creando tre una struttura tecnica con tre pilastri dalle chiare responsabilità. Oltre a ciò, il team si è mosso anche sul mercato, accogliendo David Sanchez e Rob Marshall rispettivamente dalla Ferrari e dalla Red Bull, mettendo così a segno due colpi importanti che si sono inseriti nella squadra proprio a inizio gennaio.

La nuova struttura, così come l’ottimo lavoro svolto dagli ingegneri dietro le quinte, ha permesso di fare grandi passi in avanti durante la scorsa stagione, grazie a continui aggiornamenti che hanno portato la MCL60 dal lottare per evitare le ultime file ad essere seconda forza in alcuni appuntamenti. Ad aiutare è stato anche il fatto che gli ingegneri di Woking hanno portato novità significative anche nella seconda parte di campionato, ma la crescita mostrata nell’arco del mondiale è stata indicativa.

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Zak Brown, McLaren Racing CEO, David Sanchez, Rob Marshall

Photo by: McLaren

Guardando al 2024, l’obiettivo è continuare su questa strada, anche se lo stesso Andrea Stella è conscio del fatto che, per quanto vi sia ancora del potenziale da sbloccare in termini di tempo sul giro, non sarà possibile ripetere il salto fatto nel 2023, con una vertiginosa curva di crescita. Negli scorsi mesi lo stesso Team Principal della McLaren aveva spiegato che servirà un miglioramento di circa mezzo secondo per rimanere competitivi anche nel prossimo campionato.

In vista della nuova stagione, che prenderà il via fra poco più di un mese e mezzo con la prima gara in Bahrain, l’obiettivo è proprio capire come arrivare a quel target migliorando in aspetti specifici piuttosto che fissare un risultato minimo in classifica, specie tenendo a mente che sia Mercedes che Ferrari andranno incontro a un cambio di concept, con relative incognite sul loro valore sul piano delle performance.

“Non parlerò di come vogliamo essere secondi, primi, terzi, perché questo non è nemmeno il linguaggio che usiamo internamente alla McLaren. Non parliamo di questo”, ha detto Stella a Motorsport.com in un’intervista esclusiva.

“I risultati si prendono cura di loro stessi. Quello di cui parliamo è: ‘Cosa dobbiamo fare in termini di sviluppo aerodinamico, sviluppo meccanico, come migliorare l’interazione con gli pneumatici?’ Se chiedete a qualsiasi altra squadra, vi daranno la stessa risposta: i progetti che dobbiamo realizzare. Come realizziamo i progetti, come ci assicuriamo di realizzare effettivamente ciò che vogliamo? Ed è su questo che ci si deve concentrare”, ha aggiunto il Team Principal della scuderia britannica.

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Sviluppo del fondo McLaren MCL60

Photo by: Giorgio Piola

Nel corso della passata stagione sono emersi diversi punti deboli che il team spera di risolvere proprio con la vettura 2024, a partire dalla mancanza di efficienza sui rettilinei, che molto spesso si è dimostrato un fattore limitante nei confronti degli avversari. Ad esempio, ad Abu Dhabi, ultimo appuntamento del mondiale, pur girando con un’ala posteriore abbastanza scarica i due portacolori della squadra di Woking accusavano un distacco di circa 5 km/h dalla Red Bull di Max Verstappen. Tuttavia, il problema non risiedeva solo nelle pure velocità di punta, ma anche nelle modalità con cui i due team si approcciavano alle staccate dopo gli allunghi: mentre Red Bull riusciva ad essere costante lungo l’intero rettilineo, McLaren accusava un leggero derating a causa del taglio della parte elettrica, allargando il delta fino a 7 km/h.

Per quanto questo comportamento si sia visto anche su altre vetture spinte dalla Power Unit Mercedes, in comune vi è proprio questa mancanza di efficienza, di cui McLaren era già consapevole a inizio anno. Per compensare alla mancanza di carico aerodinamico, nella prima parte di stagione spesso il team si affidava ad ali particolarmente cariche, come ad esempio in Arabia Saudita, dove infatti arrivò un’ottima performance in qualifica con Oscar Piastri. Nel corso dello sviluppo stagionale, gli ingegneri hanno innanzitutto cercato di aggiungere carico, il che ha permesso di “alleggerire” le ali in certi frangenti, ma la questione efficienza era tutt’altro che risolta.

Un aspetto che McLaren non ha mai negato e di cui ha sempre parlato apertamente nelle proprie interviste, sapendo che si trattasse di uno di quei limiti su cui sarebbero intervenuti solo durante la progettazione della MCL38. Strettamente connesso sono anche le performance a DRS aperto con ali più scariche, le quali non sono state aggiornate nel corso della stagione. Anche nella parte conclusiva del campionato, infatti, sulle due vetture di Woking figurava un’ala già utilizzata in Azerbaijan e poi riproposta in alcuni appuntamenti, la quale però non era stata ottimizzata per lavorare al meglio con le ultime novità e per garantire maggior efficienza con l’ala mobile aperta.

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Confronto telemetrico sui rettilinei ad Abu Dhabi tra Norris e Verstappen

Photo by: Gianluca D’Alessandro

Altro tema è quello delle performance nel lento, soprattutto quanto si deve contare su un buon anteriore. Più sono basse le velocità, più l’avantreno della MCL60 faticava accusando sottosterzo, il che ha portato in più occasioni i piloti a un atteggiamento prudente nel fissare obiettivi su determinate tipologie di circuiti.

Avendo già individuato la strada a livello di concept su cui lavorare, così come quali sono le aree che necessitano maggiori interventi, gli ingegneri della McLaren sanno bene quali sono gli obiettivi di sviluppo da raggiungere per la prossima stagione: “Ci assicuriamo che ogni giorno si faccia un piccolo passo avanti. Stiamo aumentando la competenza, l’esperienza e la conoscenza di ogni parametro che, in ultima analisi, ci consentirà di ottenere prestazioni in linea con quelle che poi vogliamo. Poi, quando saremo in Bahrain e in Arabia Saudita, vedremo quanto abbiamo lavorato bene”, ha aggiunto Stella.

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