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F1 | McLaren delude in gara a Spa: urge un'ala a basso carico

La bella McLaren che abbiamo ammirato a Silverstone e all’Hungaroring, a Spa-Francorchamps è durata fino alla fine di sabato, con Oscar Piastri capace di portare a casa un bel secondo posto nella Sprint Race del Gran Premio del Belgio.

La pioggia caduta nelle Libere 1, nelle Qualifiche e nella giornata Sprint aveva aiutato le MCL60 di Oscar Piastri e Lando Norris a occupare stabilmente le prime posizioni, così com’era accaduto nell’ultimo mese grazie all’introduzione di un pacchetto di novità a dir poco riuscito.

La pista asciutta su cui la F1 ha corso domenica ha messo a nudo uno dei grossi problemi restanti che affliggono le monoposto di Woking, ossia la mancanza di un’ala in configurazione a basso carico aerodinamico che possa essere montata su piste veloci quali Monza e, appunto, Spa-Francorchamps.

Piastri ha innescato un contatto alla Source con Carlos Sainz Jr. ed è stato costretto al ritiro quasi immediato. Lando Norris, invece, ha stretto i denti e grazie a una prova magistrale è arrivato a punti. Ma i problemi restano e Monza è distante poco più di un mese.

“Questo fine settimana ci ha fatto capire dove possiamo lavorare”, ha dichiarato Oscar Piastri al termine della sua gara. “La monoposto è migliorata in alcune aree e questo è stato confermato, ma, allo stesso tempo, questo weekend ha confermato le aree dove invece dobbiamo ancora fare delle cose. Ci fa capire che c’è ancora tanto lavoro da fare e ci sono aree da affrontare con urgenza”.

“Questa urgenza, ad esempio, deriva dal fatto che la seconda gara dopo la sosta estiva è Monza. Non si può correre a Monza come abbiamo fatto a Spa. C’è un lavoro urgente da fare per risolvere la situazione”.

Andrea Stella, team principal della McLaren, ha confermato i concetti espressi dal proprio pilota. Le MCL60 hanno bisogno di un’ala a basso carico che, sino a ora, non è stata realizzata perché la monoposto papaya ha avuto bisogno di interventi ancora più urgenti.

f1 | mclaren delude in gara a spa: urge un'ala a basso carico

Carlos Sainz, Ferrari SF-23, Oscar Piastri, McLaren MCL60, collide at the start

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Il pacchetto di novità arrivato a Silverstone ha funzionato alla perfezione, ma non basta. Prima Zandvoort, poi Monza e, in seguito, anche altri appuntamenti del Mondiale costringeranno la McLaren a fare i conti con configurazioni a basso carico aerodinamico che saranno indispensabili per cercare prestazioni e risultati.

“Dobbiamo ammettere molto francamente che, mentre questa configurazione ci ha dato vantaggio venerdì e sabato con la pioggia, in gara è stata un problema significativo. La correzione dell’efficienza della vettura a basso carico aerodinamico è sulla lista delle cose da fare, ma era inferiore ad alcune delle priorità a cui abbiamo lavorato nei mesi passati. Quindi, a quel punto, ci siamo concentrati molto su altri aspetti e non abbiamo avuto il tempo di lavorare su ali posteriori a basso carico”.

Stella ha anche affrontato un altro tema importante legato alle MCL60. Pur essendo entrate nel gruppo delle pretendenti a essere la seconda forza alle spalle di Red Bull Racing, le vetture britanniche hanno un problema legato al drag. Non è solo questione di configurazioni delle ali, ma anche degli ingombri interni e di altre componenti.

“Il problema legato al drag della nostra monoposto non è legato solamente alla questione di ali o beam wing, ma ha a che fare con la configurazione complessiva della monoposto. Credo che, per esempio, Red Bull abbia fatto un ottimo lavoro per avere una vettura a bassa resistenza aerodinamica indipendentemente dall’ala posteriore. Si tratta di qualcosa che è nella nostra lista di cose da fare, da cambiare, ma non siamo ancora arrivati al momento di agire. Quindi credo che l’opportunità principale per noi sia l’ala posteriore. Ma L’impatto complessivo sulla resistenza aerodinamica deriva in realtà da tutta la vettura”.

“Sembra che Red Bill abbia perseguito il concetto di efficienza dell’ala posteriore per molto tempo. Quindi penso che possano trarre qualche vantaggio avendo molta esperienza nello sviluppo di questo tipo di configurazione. Credo che questo sia diventato evidente con il tempo. Tutti i team ora cercheranno di capire cosa sia possibile sfruttare sviluppando questo tipo di direzione”, ha concluso Stella.

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