Come in altri occasioni nel corso di questa stagione, il sabato rappresenta un giorno dai tanti rimpianti per Lando Norris che, nel corso del suo ultimo tentativo, ha commesso un errore che gli è costato potenzialmente la prima fila. Lo stesso pilota inglese al termine delle qualifiche non ha negato il disappunto per la sbavatura nella zona dell’hotel, soprattutto perché non è la prima volta che un errore nei minuti finali compromette le sue possibilità di conquistare qualcosa in più sul giro secco.
In McLaren sono consapevoli che, anche senza quella sbavatura, Norris non sarebbe riuscito a insidiare Max Verstappen per la pole position, ma quantomeno il secondo posto sembrava alla portata, con la possibilità di inserirsi nella lotta alla partenza. Indubbiamente la Red Bull si è dimostrata capace di ottime partenze durante la seconda metà di stagione, anche grazie a un buon lavoro sulle procedure dietro le quinte, ma prendere il via dalla prima fila avrebbe comunque concesso una chance per provare a infastidire l’olandese, garantendosi allo stesso tempo maggior probabilità di concludere su un podio alla portata.
Lando Norris, McLaren MCL60
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Già nella giornata di venerdì si era visto come, pur con un’ala posteriore abbastanza scarica, in realtà McLaren accusasse un gap significativo sugli allunghi del secondo settore: un divario che si è poi ripresentato anche in qualifica. A dire il vero, fino al momento in cui non si può sfruttare il DRS la MCL60 mostra buoni riferimenti in progressione, ma nell’istante in cui è concesso l’uso dell’ala mobile emergono i limiti della vettura.
Prendendo come riferimento i giri di Norris e del poleman Verstappen, si può notare come sul primo lungo rettilineo l’inglese accusi un gap di circa 5 km/h. Tuttavia, il problema non risiede solo nelle velocità di punta, ma anche nelle modalità con cui i due si approcciano alla staccata: mentre Red Bull riesce ad essere costante lungo l’intero allungo, McLaren accusa un leggero derating a causa del taglio della parte elettrica, il che porta il delta tra le due monoposto ad allargarsi fino a 7 km/h. Lo stesso discorso si può riproporre anche per l’altro rettilineo che porta a curva nove, con riferimenti peraltro molto simili.
Confronto telemetrico sui rettilinei ad Abu Dhabi tra Norris e Verstappen
Photo by: Gianluca D’Alessandro
Infatti, seppur con qualche differenza nel taglio della parte superiore del flap, l’ala utilizzata ad Abu Dhabi riprende molto da vicino quella che era stata sfruttata a inizio anno a Baku e poi riproposta in altri appuntamenti. “In realtà sui rettilinei del secondo settore c’è molto effetto DRS. Ma se guardate il settore due, vedrete che è anche quello in cui ci sono due curve a bassa velocità. Quindi temo di sembrare un disco rotto. Se prendiamo alcune vetture che sembrano essere migliorate molto di recente, come l’AlphaTauri, che credo sia oggi la migliore vettura a bassa velocità. Vorrei quindi congratularmi con gli ingegneri di AlphaTauri per aver realizzato la migliore monoposto nelle curve a bassa velocità. È davvero impressionante! Il settore due di Abu Dhabi non è costituito solo da rettilinei, ma anche da un paio di curve a bassa velocità”, ha aggiunto Stella, sottolineando anche i progressi dei rivali, con la AT04 che ha spesso mostrato le sue qualità nel lento.
Seppur questo svantaggio sia evidente in qualifica, in gara non dovrebbe rappresentare un problema altrettanto limitante, perché generalmente, a meno di non ritrovarsi in un trenino DRS, solo uno dei due piloti può contare sull’utilizzo dell’ala mobile. Da questo punto di vista, potrebbero giocare a favore anche le buone qualità mostrate dalla MCL60 nelle curve veloci del primo settore, che potrebbero permettere di avvicinarsi alla vettura che precede o allungare il vantaggio su quella che segue, potendo così posizionarsi in una condizione migliore per affrontare il tornante che immette sul lungo rettilineo.
“Quello che possiamo vedere è che la vettura sta sviluppando velocità di punta buone in condizioni di DRS note. Quindi ci aspettiamo che in condizioni di gara saremo ok dal punto di vista della velocità in rettilineo. Soprattutto nel primo settore, credo che, se saremo bravi nelle curve due e tre, che in qualifica sono da percorrere in pieno, in gara bisogna alzare il piede e speriamo di essere più veloci di altre vetture intorno a noi, il che ci metterà in una buona condizione al tornante e così via. Pensiamo quindi che i sorpassi siano possibili e speriamo di recuperare qualche posizione”, ha aggiunto Stella.
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