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F1 | McLaren: con l’ala vecchia manca efficienza a DRS aperto

Come in altri occasioni nel corso di questa stagione, il sabato rappresenta un giorno dai tanti rimpianti per Lando Norris che, nel corso del suo ultimo tentativo, ha commesso un errore che gli è costato potenzialmente la prima fila. Lo stesso pilota inglese al termine delle qualifiche non ha negato il disappunto per la sbavatura nella zona dell’hotel, soprattutto perché non è la prima volta che un errore nei minuti finali compromette le sue possibilità di conquistare qualcosa in più sul giro secco.

In McLaren sono consapevoli che, anche senza quella sbavatura, Norris non sarebbe riuscito a insidiare Max Verstappen per la pole position, ma quantomeno il secondo posto sembrava alla portata, con la possibilità di inserirsi nella lotta alla partenza. Indubbiamente la Red Bull si è dimostrata capace di ottime partenze durante la seconda metà di stagione, anche grazie a un buon lavoro sulle procedure dietro le quinte, ma prendere il via dalla prima fila avrebbe comunque concesso una chance per provare a infastidire l’olandese, garantendosi allo stesso tempo maggior probabilità di concludere su un podio alla portata.

Parlando al termine delle qualifiche, Andrea Stella ha analizzato i motivi che sono costati al britannico la prima fila, che non rientrano solo nell’errore nella zona dell’albergo: oltre alla sbavatura tra curva 13 e 14, dove il portacolori della McLaren ha perso il retrotreno, a pesare è stato anche il tempo perso sui rettilinei.

f1 | mclaren: con l’ala vecchia manca efficienza a drs aperto

Lando Norris, McLaren MCL60

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

“Credo dipenda molto da come si vogliono usare le gomme durante il giro, come se si avesse un budget limitato e lo si usasse all’inizio, alla fine se ne ha di meno. Quello che abbiamo potuto vedere oggi è che l’aver avuto un po’ di sovrasterzo all’inizio del giro ha presentato il giro il conto verso la fine. Se, dal punto di vista dell’equilibrio, si ha un po’ di sovrasterzo, che fa andare le gomme oltre il limite, soprattutto quando si passa sotto il ponte dell’hotel e si appoggia la gomma posteriore destra per un po’ di tempo, se ne può pagare il prezzo”, ha spiegato il Team Principal della scuderia di Woking prima di concentrarsi sul tema velocità di punta.

Già nella giornata di venerdì si era visto come, pur con un’ala posteriore abbastanza scarica, in realtà McLaren accusasse un gap significativo sugli allunghi del secondo settore: un divario che si è poi ripresentato anche in qualifica. A dire il vero, fino al momento in cui non si può sfruttare il DRS la MCL60 mostra buoni riferimenti in progressione, ma nell’istante in cui è concesso l’uso dell’ala mobile emergono i limiti della vettura.

Prendendo come riferimento i giri di Norris e del poleman Verstappen, si può notare come sul primo lungo rettilineo l’inglese accusi un gap di circa 5 km/h. Tuttavia, il problema non risiede solo nelle velocità di punta, ma anche nelle modalità con cui i due si approcciano alla staccata: mentre Red Bull riesce ad essere costante lungo l’intero allungo, McLaren accusa un leggero derating a causa del taglio della parte elettrica, il che porta il delta tra le due monoposto ad allargarsi fino a 7 km/h. Lo stesso discorso si può riproporre anche per l’altro rettilineo che porta a curva nove, con riferimenti peraltro molto simili.

Nel corso della stagione, la MCL60 ha spesso mostrato problemi di drag rispetto ai propri avversari, quindi il gap divario accumulato a Yas Marina non giunge totalmente come una sorpresa. Tuttavia, il Team Principal ha voluto sottolineare come questo gap derivi anche dall’utilizzo di un’ala vecchia che non è stata ottimizzata sul piano dell’efficienza a DRS aperto. “In generale, stiamo utilizzando un livello di carico relativamente basso. Siamo quindi soddisfatti di ciò che vediamo in termini di velocità massima. Semmai, sappiamo che abbiamo ancora un po’ di lavoro da fare sull’effetto DRS, soprattutto per quanto riguarda l’ala che stiamo utilizzando, che deriva da un progetto relativamente vecchio, in cui non siamo riusciti a gestire il DRS in modo efficace”, ha spiegato Stella.

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Confronto telemetrico sui rettilinei ad Abu Dhabi tra Norris e Verstappen

Photo by: Gianluca D’Alessandro

Infatti, seppur con qualche differenza nel taglio della parte superiore del flap, l’ala utilizzata ad Abu Dhabi riprende molto da vicino quella che era stata sfruttata a inizio anno a Baku e poi riproposta in altri appuntamenti. “In realtà sui rettilinei del secondo settore c’è molto effetto DRS. Ma se guardate il settore due, vedrete che è anche quello in cui ci sono due curve a bassa velocità. Quindi temo di sembrare un disco rotto. Se prendiamo alcune vetture che sembrano essere migliorate molto di recente, come l’AlphaTauri, che credo sia oggi la migliore vettura a bassa velocità. Vorrei quindi congratularmi con gli ingegneri di AlphaTauri per aver realizzato la migliore monoposto nelle curve a bassa velocità. È davvero impressionante! Il settore due di Abu Dhabi non è costituito solo da rettilinei, ma anche da un paio di curve a bassa velocità”, ha aggiunto Stella, sottolineando anche i progressi dei rivali, con la AT04 che ha spesso mostrato le sue qualità nel lento.

Seppur questo svantaggio sia evidente in qualifica, in gara non dovrebbe rappresentare un problema altrettanto limitante, perché generalmente, a meno di non ritrovarsi in un trenino DRS, solo uno dei due piloti può contare sull’utilizzo dell’ala mobile. Da questo punto di vista, potrebbero giocare a favore anche le buone qualità mostrate dalla MCL60 nelle curve veloci del primo settore, che potrebbero permettere di avvicinarsi alla vettura che precede o allungare il vantaggio su quella che segue, potendo così posizionarsi in una condizione migliore per affrontare il tornante che immette sul lungo rettilineo.

“Quello che possiamo vedere è che la vettura sta sviluppando velocità di punta buone in condizioni di DRS note. Quindi ci aspettiamo che in condizioni di gara saremo ok dal punto di vista della velocità in rettilineo. Soprattutto nel primo settore, credo che, se saremo bravi nelle curve due e tre, che in qualifica sono da percorrere in pieno, in gara bisogna alzare il piede e speriamo di essere più veloci di altre vetture intorno a noi, il che ci metterà in una buona condizione al tornante e così via. Pensiamo quindi che i sorpassi siano possibili e speriamo di recuperare qualche posizione”, ha aggiunto Stella.

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