McLaren

Motori

F1 | McLaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?

Si parla sempre della competitività delle monoposto e, forse, non abbastanza delle gallerie del vento dove le F1 nascono. Le regole FIA sempre più stringenti, hanno fissato dei limiti nella ricerca: la Red Bull che ha vinto il mondiale Costruttori potrà contare solo su 605 ore di lavoro nel wind tunnel nei primi sei mesi del 2024, mentre la Haas, ultima nella graduatoria a squadre, potrà beneficiarne quasi il doppio. La Mercedes, seconda, potrà contare su 720 ore e la Ferrari, terza, ne sfrutterà 768.

Le norme hanno limitato anche la grandezza delle gallerie e il modellino più grande potrà essere al più al 40% della vettura che corre. Per ridurre i costi è stata fissata anche la velocità massima del flusso d’aria vincolata a 180 km/h. Lo sviluppo del wind tunnel, quindi, è stato fatto lavorando sui sistemi di raccolta dati e sui software che consentono ai tecnici di monitorare un numero sempre maggiore di funzioni.

f1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?

Ecco il tappeto mobile della galleria del vento Toyota dove anche la McLaren ha sviluppato le sue F1 fino a inizio 2023

Photo by: Toyota Racing

Con l’introduzione delle monoposto a effetto suolo dal 2022, qualcosa di significativo è cambiato: le gallerie del vento sono dotate tutte di un tappeto mobile: se il modello è fermo nel flusso d’aria che viene sparato dal ventilatore, le ruote si appoggiano al pavimento che si muove alla stessa velocità del fluido. Tutte le gallerie si sono dotate di tappeti in matrice metallica, per interpretare il comportamento della macchina anche nel sotto scocca.

Con il ground effect gli ingegneri hanno dovuto combattere il porpoising, quel nefasto comportamento che genera un fastidioso pompaggio aerodinamico e che determina improvvise perdite di carico aerodinamico, un fenomeno che in galleria non si riesce a studiare con precisione. L’altra difficoltà era rappresentata dal poter avvicinare il modello al tappeto mobile, cercando di trovare l’altezza ideale per produrre la massima spinta verticale.

Il gioco è molto rischioso perché strisciando sul tappeto a matrice metallica si corre il rischio di rompere il modellino, producendo un danno che potrebbe avere un peso nel lavoro di sviluppo della monoposto, rallentandone l’introduzione di nuovi pacchetti aerodinamici. Non solo, ma i tecnici stanno indagando il comportamento della macchina in imbardata (con un angolo di sterzo, come se la vettura fosse in curva) e il tappeto metallico produce un attrito molto forte, tale da usurare gli pneumatici che la Pirelli mette a disposizione delle squadre. Sono le “gommine” in scala 40% che la Casa milanese regala ai piloti che realizzano la pole position. Il consumo delle gomme per il wind tunnel è cresciuto negli ultimi anni e, allora, le squadre hanno studiato specifiche strategie.

Ci risulta che la Red Bull nella galleria di Milton Keynes ha coperto il tappeto di matrice metallica con uno strato di gomma, grazie al quale le “gommine” patiscono un attrito decisamente minore quando sono in imbardata e, soprattutto, il fondo del modello non si distrugge quando arriva a “spanciare” sul tappeto mobile.

La strada intrapresa dagli ingegneri diretti da Pierre Waché è stata seguita anche da altri, per cui si configura un bel vantaggio fra chi è dotato di una galleria propria e chi, invece, si avvale di una struttura esterna che viene affittata.

È il caso della McLaren che era ospite di una delle due gallerie della Toyota a Colonia, prima che venisse pronto il nuovo wind tunnel di Woking che ha iniziato a essere operativo quando la MCL60 rivista e corretta ha fatto un salto di qualità impressionante, visto che il team diretto da Andrea Stella aveva iniziato la stagione ultimo nei Costruttori, risalendo fino al quarto posto finale.

Alcuni attenti osservatori del paddock legano i due momenti: l’esplosione della McLaren è avvenuto quando la nuova galleria ha iniziato a funzionare con regolarità. Si ritiene che il tappeto mobile sia in materiale innovativo, tale da permettere che il modellino possa avvicinarsi al pavimento senza il rischio di violente rotture. Se così fosse, significherebbe che si sarebbe allargato il campo d’indagine aerodinamica, percorrendo strade che l’affidabilità proibiva fino all’introduzione di nuovi materiali.

L’Aston Martin sta completando la nuova sede che comprende anche una modernissima galleria del vento: il team di Lawrence Stroll ne vedrà i benefici solo a partire dalla macchina 2025, visto che è necessario ancora qualche mese prima che entri a funzionare a regime, ma anche altri team non sono stati con le mani in mano.

f1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?

Galleria del vento Ferrari

Photo by: Ferrari

Quando abbiamo accennato l’argomento agli ingegneri di Maranello si sono chiusi in silenzi prolungati, accompagnati da sorrisi maliziosi, come a dire che non stanno certo dormendo su un tema particolarmente sensibile sulle prestazioni delle F1 2024…

Leggi anche:f1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?F1 | Albon: “Il 2023 il mio anno migliore, ho fatto un solo errore”f1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?F1 | Famin: “In Alpine nessuno osava, il ricambio tecnico serviva”f1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?F1 | Zhou: “I rumors? Non me ne frega un c***o!”f1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?F1 | Newey favorevole ad introdurre più aerodinamica attivaf1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?F1 | Max il migliore del 2023 per i piloti, poi Hamilton e Alonsof1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?F1 | Schumacher 10 anni dopo: l’uomo che vive senza un futurof1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?F1 | Il mercato è partito: gli intrecci con 15 piloti in scadenzaf1 | mclaren: c'è un segreto nel tappeto mobile della galleria?F1 | Red Bull avrebbe fallito il crash test frontale della RB20

TOP STORIES

Top List in the World