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Caro benzina, corsa ai risparmi. Ecco i distributori più convenienti

Il consiglio, per gli automobilisti torinesi, è di prestare attenzione ai prezzi al momento di scegliere il distributore in cui fare rifornimento. Perché le cifre, all’interno dei confini della città, possono subire oscillazioni significative, che si riflettono sulla capacità di rabbocco del serbatoio dei propri veicoli. Per capirci, restando fermi ai costi dei rifornimenti di benzina ai self service (dati del ministero): alle due pompe più care, a Torino, ieri si pagavano 2,009 euro/litro (si tratta del distributore Q8 in strada del Drosso angolo via Negarville, a Mirafiori Sud, e dell’Esso in via Stradella 50, periferia Nord); a quella più economica la cifra scendeva a 1,754 euro/litro (corso Siracusa 25/f, a Santa Rita, distributore IP). Insomma: una forbice di 0,255 euro al litro, cifra che con i prezzi di oggi ha un’incidenza pari a 2,5 euro (in più o in meno) ogni 20 euro di benzina. Un delta non da poco, in una città che conta circa duecento distributori.

«I prezzi vengono decisi dalle compagnie petrolifere: i benzinai possono modificarli di 5-6 millesimi al litro, non di più – premette Enzo Nettis, presidente di Faib (federazione benzinai) Confesercenti, che gestisce un distributore Eni in piazza Bernini –. Detto questo, sul costo dei carburanti alle singole stazioni incidono diverse variabili: cambiano in base al bacino di utenza e alla concorrenza in zona, senza dimenticare le differenze tra un distributore gestito da un benzinaio e uno automatico».

Sono questi i fattori sulla base dei quali si registrano differenze sostanziali anche in zone di Torino vicine tra loro. Detto questo, se ci si chiede dove si trovano i più economici, bisogna guardare soprattutto alle periferie. Al netto di quello in corso Siracusa, i prezzi più bassi si incontrano al Go in lungo Dora Napoli 48 I (1,807 euro/litro), al Go in piazza Baldissera 3 A (stesso prezzo), all’Esso in corso Maroncelli 50 (1,809 euro euro/litro), al Tamoil in via Reiss Romoli 314 A (1,829 euro/litro) e all’Esso in strada Altessano 138 (1,859 euro euro/litro).

I più cari, invece, sono distribuiti in tutta la città, dalla periferia al centro alla precollina: oltre ai due di cui sopra, sono l’Ip in piazza Zara 50 (2,004 euro/litro), il Q8 in corso Racconigi 194 (1,999 euro/litro), l’Ip in corso Svizzera 4 (1,999 euro/litro), il Q8 in corso Matteotti 29 (1,999 euro/litro) e l’Esso in piazza Borromini 78 (1,996 euro/litro).

La buona notizia, per Torino, è che è il capoluogo di una regione al cui interno i prezzi sono mediamente più bassi che altrove. Facendo sempre riferimento ai rifornimenti di benzina con il self service, in Piemonte si paga in media 1,942 euro/litro, cifra che pone la nostra regione al tredicesimo nella classifica delle più care. Fanno sempre fede i dati del ministero: al primo posto c’è la provincia di Bolzano, con un prezzo medio di 1,982 euro/litro, seguita da Basilicata (1,968) e Calabria (1,967); quelle in cui fare benzina al self è più economico sono invece le Marche (1,924 euro/litro) e il Veneto (1,925).

A proposito: a dispetto dell’esposizione dei cartelli con l’indicazione dei prezzi medi regionali, imposta dal governo dal primo agosto, le cifre a Torino (e non solo) nell’ultimo mese non sembrano essersi abbassate: «Il provvedimento ha fatto alzare i prezzi dei carburanti» conferma Nettis. Perché? «Gli ultimi giorni di luglio tutte le compagnie hanno rincarato i costi – spiega –. C’è chi il 31 luglio lo ha fatto per quattro volte in una giornata. E così è cresciuto anche il prezzo medio».

La strada per abbassare i costi, insomma, non sembra essere questa. O almeno di questo è convinto Nettis: «Bisogna intervenire sulle accise: è la voce che pesa di più». Spiega: «Un benzinaio guadagna in media 4 centesimi al litro». E quindi: «Quando un automobilista spende 20 euro per un rifornimento di benzina, di questi solo 40 centesimi, cioè il 2%, vanno al benzinaio come guadagno lordo» dice. E la restante parte? «Il 60% se ne va proprio in accise, il 38% mancante va alla società petrolifera».

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