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Benzina e diesel, con le nuove regole i prezzi scenderanno? Cosa cambia e come risparmiare

Dai distributori di benzina alle colonnine di ricarica elettricaLa transizione della mobilità dai carburanti all’elettrico coinvolgerà le auto, ma anche i distributori del territorio italiano. Secondo il governo, ce ne sono troppi nel nostro Paese: 24 mila contro gli 11 mila della Francia e i 14 mila della Germania. Il ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) e quello dell’Ambiente e della sicurezza energetica sta lavorando un decreto legge per ridurre la quantità di punti di rifornimento e lasciare più spazio alle colonnine di ricarica elettrica, in vista, poi, di poterla approfondire accuratamente a partire da inizio settembre. Come ha spiegato il sottosegretario al Mimit della Lega, Massimo Bitonci, in conferenza stampa, «da mesi stiamo lavorando al tavolo carburanti, all’ammodernamento della rete di distribuzione ed alla contrattualistica a tutela dei benzinai, attesa da 10 anni». L’idea è di creare da ottobre «un’unica banca dati dei distributori — ha aggiunto —, rispetto alle tre esistenti, così riusciremo ad intercettare le pompe non a norma e che sfuggivano ai controlli». Leggi anche:Prezzo benzina: cosa cambia da oggi, la mappa dei rincari e come risparmiareObbligo di esposizione del cartellone con il prezzo medio praticatoQuanto è sul tavolo dei ministeri adesso è il risultato di un’intesa raggiunta allo scopo di limitare le commissioni. «Stiamo ridisegnando gli incentivi per la bonifica degli impianti in eccedenza ed in contrasto con le norme del codice della strada. Ricordo che il nostro Paese conta il doppio di stazioni di distribuzione, rispetto alla media europea», ha concluso Bitonci. La notizia giunge lo stesso giorno in cui subentra una novità per i punti di rifornimento: dal primo agosto, infatti, scatta l’obbligo, voluto dal governo con il decreto Trasparenza dello scorso gennaio, di esposizione del nuovo cartellone con il prezzo medio praticato regionale (o nazionale in autostrada). «Con questa ulteriore operazione trasparenza sarà possibile contenere il prezzo di benzina e gasolio», ha detto il ministro Urso.Aumentano (ancora) i prezziIntanto, con la fine de mese di luglio è stato registrato un ulteriore seppur lieve aumento del costo dei carburanti. «Secondo i dati di queste ore — ha esposto Benedetto Mineo, garante per la sorveglianza dei prezzi —, la tendenza che si era già manifestata da metà maggio nelle ultime due settimane ha subito un’accelerazione: abbiamo la benzina a 1,91 euro e il gasolio 1,76 euro». Mineo ha anche ricordato che chiunque dovesse notare delle «anomalie» nei prezzi proposti da alcuni distributori, dopo l’incremento registrato negli ultimi giorni, può e deve denunciarle alla Guardia di finanza. Secondo il ministro Urso, però, ancora non si tratta di un allarme: «Il prezzo medio dei carburanti è cresciuto di 4 centesimi nell’ultima settimana. I recenti aumenti sono conseguenza dell’incremento delle quotazioni internazionali — ha concluso —, che comunque rimangono ben lontane da quelle precedenti nel momento in cui siamo riusciti a convincere la Commissione Ue sul tetto al prezzo del gas». Vedi il grafico: Caro carburanti, la mappa dei distributori in Italia con i prezzi più altiLe città e le aree più care in ItaliaIl Mimit ha anche pubblicato sul proprio sito i prezzi medi dei carburanti, quelli nazionali in autostrada e quelli regione per regione. Secondo i cartelloni esposti da oggi, primo agosto, nel rispetto dell’obbligo imposto dal governo per favorire la trasparenza, la media nazionale del self service in autostrada è di 1,984 euro al litro per la benzina e di 1,854 euro al litro per il diesel. A livello territoriale, i prezzi più alti della verde sono quelli della provincia autonoma di Bolzano a 1,945 euro a litro e della Puglia a 1,943 euro. Sotto la soglia di 1,9 euro le Marche a 1,892 e il Veneto a 1,898.I disagi degli automobilistiLe associazioni dei consumatori sono dubbiose sulla possibilità che i recenti cambiamenti sia sufficienti a risolvere i disagi causati agli automobilisti, soprattutto in periodo di vacanza. Assoutenti, ad esempio, ha comunicato che i cartelloni in tutti i distributori «sono senza dubbio uno strumento di trasparenza ma da soli non bastano a ottenere un effetto calmierante sui listini alla pompa» e ha avanzato al governo una richiesta: «Pubblicare oggi stesso l’elenco di tutti i prezzi della benzina in modalità servito praticati lungo le autostrade italiane, per dare piena contezza dei valori massimi raggiunti dai carburanti nel nostro Paese in occasione delle partenze estive degli italiani, quando cioè aumenta la necessità dei cittadini di fare rifornimento presso le stazioni ubicate in autostrada», ha detto il presidente Furio Truzzi. Il responsabile relazioni esterne di Altroconsumo, Federico Cavallo, ritiene che «l’efficacia di questa nuova misura si vedrà solo nelle prossime settimane, anche se ad oggi qualche dubbio rimane sul fatto che possa, da sola, far fronte ai rincari che non sono una novità e che probabilmente continueranno, in un quadro internazionale sempre mutevole e molto incerto». Secondo un’analisi elaborata dall’organizzazione, tra primo giugno e il 26 luglio 2023, in autostrada, il prezzo medio giornaliero della benzina ha subito un incremento del 2,8%, mentre il gasolio è cresciuto del 2,5%. Inevitabilmente gli effetti pesano su chi si mette in macchina per raggiungere la propria meta estiva. «È necessario intervenire urgentemente — ha aggiunto Cavallo — e in maniera strutturale su componenti che pesano notevolmente nella formazione del prezzo finale: in primis la tassazione applicata e la trasparenza lungo tutta la filiera».Leggi anche: Benzina e gasolio ai massimi da un anno: 1,88 euro al self. Mimit: «Attenzione ai fenomeni speculativi»No a un nuovo taglio delle acciseNon è in arrivo, invece, un eventuale nuovo taglio delle accise sui carburanti, come affermato dal ministro Urso: «Non è in arrivo nessun ripensamento del governo». Lo ha ribadito anche il ministero dell’Economia. La sottosegretaria, Lucia Albano, rispondendo a un quesito di Emiliano Fenu (M5S) in commissione Finanze della Camera, ha ribadito che il prezzo internazionale del petrolio «non ha registrato, con riferimento alla media del precedente bimestre, un aumento rispetto al valore di riferimento indicato nel Def che consenta l’adozione del decreto di riduzione delle aliquote di accisa applicate al gasolio e alla benzina».Assopetroli Assoenergia: «Basta denigrare i gestori» Assopetroli Assoenergia ha espresso «preoccupazione» per le recenti dichiarazioni del ministro Urso «ha dapprima ammesso che l’aumento dei prezzi segue il normale andamento dei mercati internazionali e, anzi, in Italia è inferiore rispetto agli altri Paesi europei, poi ha quasi esortato i cittadini a denunciare presunte anomalie al ministero o alla Guardia di Finanza. Come se il prezzo medio regionale fosse da considerarsi un prezzo massimo e non una mera media aritmetica». Pur comprendendo «l’ansia antinflazione del governo, bisogna dire con chiarezza che non è questa la strada per esercitare una corretta moral suasion sulle imprese» prosegue la nota. Il prezzo dei carburanti in Italia «è infatti liberalizzato dai primi anni ‘90, e la stessa Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) ha dichiarato che avrebbe difficoltà ad intervenire, in quanto adeguare il prezzo agli andamenti di mercato non corrisponde ad alcun illecito. La concorrenzialità dei prezzi non poggia infatti sulla potestà amministrativa del Governo, ma su decenni di coerenti politiche di liberalizzazione e concorrenza. Basti pensare che l’assetto distributivo in Italia è ultra concorrenziale: si contano circa 22 mila punti vendita e 288 marchi, secondo gli stessi dati dell’Osservaprezzi del Mimit. Un comparto quindi – rileva Assopetroli Assoenergia – già trasparente e iper-controllato, all’interno del quale sono diversi i fattori che concorrono alla determinazione dei prezzi. Crediamo che questo tipo di comunicazione possa solo sfilacciare la fiducia tra cittadini, politica e impresa. Da mesi si sta conducendo una campagna di disinformazione, ingiusta e a tratti denigratoria, nei confronti dell’intero settore che invece sta operando con grande senso di responsabilità. Tutto ciò, oltre ad esacerbare gli animi, non porta benefici né per i consumatori né per le imprese».La guida di UnemUnem, Unione energie per la mobilità, ha diffuso una rapida guida per chiarire ai viaggiatori cosa cambierà in concreto con l’esposizione dei nuovi cartelli: 1. Quali prezzi sono indicati oggi all’interno del punto vendita carburanti? All’interno del punto vendita oggi il consumatore trova i prezzi effettivamente praticati per ogni tipologia di prodotto venduto sia nella modalità self-service, normalmente più basso, e, se presente, nella modalità servito. 2. Cosa cambia dal primo agosto? All’interno dell’impianto, oltre ai prezzi praticati, verrà pubblicizzato anche il prezzo medio regionale, se il punto vendita è sulla viabilità stradale, e il prezzo medio nazionale se il punto vendita è su quella autostradale. 3. Come viene calcolato il prezzo medio? Viene elaborato quotidianamente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla base dei prezzi effettivamente praticati dagli esercenti, quale media aritmetica. 4. In che modo vanno esposti i prezzi? Vanno esposti all’interno dell’impianto in modo visibile su un cartello riportante i prezzi medi per ciascun tipo di carburante venduto (prezzo medio self-service per gasolio e benzina, prezzo medio servito per gpl e metano). 5. Per quali prodotti deve essere esposto il prezzo medio? Per il gasolio, la benzina, il Gpl e il metano compresso (Gnc); sono esclusi il Gnl e il L-Gnc nonché i carburanti speciali. 6. Come posso conoscere il prezzo medio del giorno e gli impianti più convenienti? Il prezzo medio lo si può trovare ogni giorno sul sito Osservaprezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy non prima delle 8.30 o presso i punti vendita entro le ore 10.30 nel caso in cui l’impianto apra entro le ore 8.30; in caso di apertura dopo le 8.30, il prezzo medio sarà esposto entro le due ore successive all’apertura. 7. Perché il prezzo medio è differente da Regione a Regione? Ogni Regione presenta condizioni di mercato differenti che dipendono dalla tipologia di impianti, dalla presenza più o meno diffusa sui punti vendita di carburanti di altri servizi e attività commerciali e di infrastrutture logistiche per il rifornimento degli impianti stessi. 8. Perché il prezzo effettivamente praticato può essere diverso dal prezzo medio? Il “prezzo medio” è la media dei prezzi praticati da tutti gli impianti stradali nella singola Regione o da tutti gli impianti autostradali in Italia, mentre il prezzo praticato dal singolo impianto dipende da una molteplicità di fattori, tra cui la sua efficienza nella gestione e nell’approvvigionamento, le modalità di servizio, nonché le politiche commerciali del gestore e della azienda che lo rifornisce.Tutte le ultime novità sul prezzo di benzina e diesel

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