Classiche

Auto d’epoca, il Consiglio di Stato bacchetta il Comune di Roma

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un club di classiche della Capitale contro i blocchi alla circolazione

Auto d’epoca, il Consiglio di Stato bacchetta il Comune di Roma

Le auto d’epoca necessitano di deroghe specifiche per la circolazione nel Comune di Roma. Questa in sostanza la specificità rilevata dal Consiglio di Stato nell’appello della Scuderia La Tartaruga che ha vinto il ricorso presso l’organo costituzionale riguardo l’ordinanza del Comune di Roma che di fatto impediva la circolazione delle classiche tutti i giorni della settimana tranne la domenica. Il club riconosciuto da ASI e difeso dall’avvocato Enrico Mormino contestava proprio i divieti imposti dall’amministrazione capitolina che non prevedeva la possibilità per le vetture d’epoca di circolare ad esempio in altre giornate per espletare necessità come ad esempio la manutenzione ordinaria.

Il Comune di Roma non ha scelta

In istanza cautelare il TAR non aveva accolto quanto sollevato dalla Scuderia La Tartaruga ma con il pronunciamento del Consiglio di Stato ora cambia tutto, con l’organo che dovrà fissare un’udienza di merito e pronunciarsi a favore di quanto richiesto dagli appellanti. Al Comune di Roma rimarranno poche possibilità: modificare l’Ordinanza oppure vedersi sconfitto davanti al TAR e elaborare una nuova delibera in cui verranno fissate le modalità di circolazione per questa tipologia di veicoli.

L’impatto delle auto d’epoca

Nel pronunciamento del Consiglio di Stato si legge: “Secondo le argomentazioni del ricorrente (e l’amministrazione non ha mosso obiezioni decisive al riguardo), risulta dimostrato che l’impatto emissivo dei veicoli storici, soprattutto in considerazione del loro limitato utilizzo nel tempo, è da ritenersi scarsamente apprezzabile, sia in termini assoluti che relativi, 1n rapporto alle componenti inquinanti prodotte dai restanti mezzi circolanti. Nel quadro delle considerazioni che precedono, i provvedimenti impugnati non risultano adeguatamente proporzionati rispetto all’obiettivo di contenere e ridurre sul territorio le componenti inquinati in atmosfera”.

Le motivazioni del Consiglio di Stato

E per questo il Consiglio di Stato ha rilevato proprio la necessità, viste le deroghe e le peculiarità delle auto d’epoca, di prevedere un apposita regolamentazione: “Nella valutazione comparativa e bilanciata di interessi e egualmente tutelati dalla Carta fondamentale e dalla normativa eurounitaria ( quello, prevalente, della salute, e quelli della libera circolazione, della proprietà e della tutela dei valori storico-culturali) ed in esito ad un’approfondita istruttoria, sarebbe stato possibile considerare nei loro aspetti peculiari i veicoli forniti di certificato di rilevanza storica, che avrebbero meritato una regolamentazione differenziata, anche con riferimento al loro limitato impiego nell’arco del periodo di riferimento.”

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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