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Salvini "Dire di no alle motorizzazioni diesel e benzina è una fesseria"

Intervenuto alla conferenza stampa del Salone Auto Torino 2024 il minstro Matteo Salvini è tornato sul ban a benzina ed elettrico dal 2035

Il 2035 continua a far discutere il Governo italiano e oggi è andato in scena l’ultimo episodio in ordine di tempo, con il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini protagonista di nuovo attacco sullo stop a benzina e diesel imposto dall’Europa.

“Voglio essere fiducioso e sperare che, al di là dei riscontri elettorali, chiunque andrà in Europa riconsideri la follia e il furore ideologico del solo elettrico, che rischia di mettere fuori competizione interi settori”

ha dichiarato il ministro in occasione della presentazione del Salone Auto Torino, in programma dal 13 al 15 settembre 2024. 

No ideologie

“Occorre mettere tutti sullo stesso piano, come ministero stiamo lavorando sull’idrogeno, ma oggi è fuori mercato. Dire di no alle motorizzazioni diesel e benzina è una fesseria. In quest’anno e mezzo stiamo lavorando sulla vera sostenibilità ambientale”.

Salvini ha poi sottolineato l’importanza della neutralità tecnologica, ricordando come l’Italia (assieme ad altri Paesi europei) si stia battendo per inserire nella lista delle alimentazioni che potranno sopravvivere dopo il 2035 anche i biocarburanti. Una battaglia che ha visto partecipare anche la Germania, sostenitrice dei carburanti sintetici, ma che una volta ottenuto il “sì” parte della Ue si è poi dileguata. “Ora stiamo costruendo un’altra alleanza per tenere in vita i motori a scoppio” ha dichiarato Salvini, che ha parlato di uno spiraglio per i biocarburanti.

La questione incentivi

Salvini è tornato poi sul tema caldo degli incentivi auto 2024, criticando di fatto l’ecobonus attualmente in vigore e pronto a cambiare – secondo quanto anticipato dal ministro Adolfo Urso – nel giro delle prossime settimane.

“I bonus che stiamo mettendo sul tavolo raramente rimangono in Italia perché, se restiamo sulle elettriche che da noi sono un mercato marginale, la maggior parte dei modelli non sono italiane, non sono europee ma sono cinesi. Siamo nel libero mercato, la domanda che dobbiamo farci è: che senso ha mettere un miliardo di bonus auto di denaro pubblico sul tavolo quando una buona parte di questo miliardo non finisce a Torino ma finisce a Pechino. Non vorrei che ci fosse un suicidio assistito dell’intera filiera produttiva. Siamo ancora in tempo per invertire la rotta, ma se non facciamo niente questo è il destino”

L’idea del Governo è quella, se l’ecobonus 2024 non dovesse sortire gli effetti desiderati, di dirottare dal 2025 gli incentivi direttamente all’industria, sostenendo quindi la produzione in Italia e non il consumo.

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