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Audi TT, 25 anni e non sentirli

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Audi TT, 25 anni e non sentirli

ROMA – Il quarto di secolo dell’intramontabile Audi TT lanciata nel 1998, coincide a grandi linee con il centenario del movimento Bauhaus; non solo scuola di arte e design nata con la progressista Repubblica di Weimar, ma anche ponte per un nuovo dialogo tra cultura e tecnologia.

Seppur smantellata dal nazionalsocialismo all’inizio degli anni trenta, l’atemporale filosofia Bauhaus è tutt’oggi sinonimo di razionalismo e funzione nelle arti applicate. Le forme dell’Audi TT appartengono a pieno titolo a quest’ultima categoria e Torsten Wenzel – designer che al tempo seguì il prototipo dalla fase embrionale alla produzione di serie – considera la TT “una scultura da guidare”.

A cavallo di tre generazioni ed un millennio, la sportiva a due posti tedesca ha conquistato 178.765 clienti solo con la prima seria (TT Coupè) costruita nello stabilimento di Gyor, in Ungheria. Oltre all’estetica circolare di superfici pure in quanto prive di orpelli, l’immediato successo della TT risiede anche nelle aspettative generate dal prototipo, introdotto al Salone di Francoforte nel 1995. Per loro stessa natura, le concept car raramente diventano realtà e quando ciò accade, linee e proporzioni sono marcatamente diverse. Così non è stato per la TT che dal primo sketch di Wenzel alla versione stradale, è cambiata pochissimo con la carrozzeria che appare come un levigato pezzo unico.

 

Sempre intitolata al Tourist Trophy e sempre basata sulla piattaforma a motore anteriore trasversale della Golf IV, la variante Roadster del 1999 venduta in oltre 90.000 unità, “apre” l’epopea TT a nuovi orizzonti.

 

Lo stabilimento produttivo resta Gyor (che nel 2023 festeggia i 30 anni di attività con quasi 43 milioni e 2 milioni di veicoli realizzati) e come e più della versione Coupè, si scorgono componenti in alluminio, pomello del cambio sferico, abitacolo sportivo-chic e terminali arrotondati. La trazione è integrale quattro ed il cambio a doppia frizione, il primo montato su un modello di serie Audi. I motori 4 cilindri turbo della prima serie avevano potenze da 150 o 225 Cv mentre l’apice prestazionale era rappresentato dalla TT quattro Sport con 240 cavalli.

Le due generazioni successive hanno mantenuto lo spirito del “tutto il necessario, solo il necessario” adattando contenuti tecnologici, caratteristiche tecniche e propulsori. Sulla seconda serie lanciata nel 2006 esordiscono le sospensioni magnetic ride e la versione più potente è la TT RS Plus da 360Cv.

La ricerca su materiali leggeri e soluzioni hi-tech si rinnova ancora una volta nel 2014 quando la terza generazione della sportiva Audi, conserva l’ormai iconico tappo del serbatoio arrotondato presentandosi però con 50kg in meno sulla bilancia.

L’estetica continua ad evocare le origini mentre la leggendaria sigla RS timbra il suono dello spettacolare 5 cilindri turbo benzina da 400 Cv e 480 Nm di coppia, insignito per nove anni consecutivi con il premio “International Engine of the Year”.

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