- Specifiche tecniche da prima della classe
- Assemblaggio, più veloce del solito
- Comandi a manubrio
- Prestazioni
- Autonomia, quando chilometri si percorrono ?
- Verdetto, chi dovrebbe acquistarla ?
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Lo sviluppo dell’industria delle biciclette elettriche è stata un’opportunità per moltissimi nuovi brand che hanno sfruttato la filiera di produzione cinese per posizionarsi sul mercato. Se date un’occhiata nelle nostre strade vedrete molte biciclette elettriche, simili tra loro se non identiche, che si differenziano per colori e qualche dettaglio qua e la. Tra le più diffuse, amate dai rider, ci sono i modelli simili a quello che ho provato per questa recensione, modelli ripiegabili con canna orizzontale bassa e manubrio alto, portapacchi e tutti gli accessori necessari per muoversi con sicurezza nelle nostre strade.
Come è possibile differenziarsi in questo mercato? Semplicemente con accessori e prezzi. In altre parole offrendo il miglior rapporto prezzo/prestazioni. Vakole è tra i brand che stanno cercando di sfruttare meglio questo paradigma. Il modello C020 Max infatti è probabilmente il meglio che oggi si può trovare sul mercato, se vi piace lo stile.
Specifiche tecniche da prima della classe
Doppio motore, uno sulla ruota anteriore e uno su quella posteriore, entrambi da 750 Watt di potenza di picco. Ammortizzatori anteriori con regolazione del precarico, ammortizzatore posteriore, pneumatici fat da 20”, cambio Shimano a 7 rapporti, stop posteriore con frecce direzionali integrate, segnalatore di presenza integrato nel sellino, faro anteriore grande e potente, freno a disco su ogni ruota, parafanghi, portapacchi e possibilità di ripiegarla.
Non manca un supporto per smartphone, che tuttavia poteva essere fatto meglio, infatti manca il supporto inferiore e nonostante la presa sia buona, non da la massima fiducia, soprattutto se siete nel fuoristrada con tanti scossoni.
Assemblaggio, più veloce del solito
Solitamente queste biciclette arrivano semi-assemblate, ma in questo caso era già praticamente tutta assemblata. La presenza del doppio motore rende impossibile spedirla con la ruota anteriore scollegata, come solitamente accade. Semplicemente arriverà ripiegata su se stessa, e tutto quello che dovrete fare sarà rimuovere le innumerevoli protezioni, collegare un pedale (l’altro è già in sede) e inserire la batteria, che si posiziona all’interno della canna principale.
Certo se vorrete usarli dovrete anche collegare il supporto dello smartphone, il marsupio da manubrio, il portapacchi anteriore e gli specchietti.
Comandi a manubrio
Il display è posizionato al centro del manubrio, si può facilmente orientare e a grafica è molto chiara e basilare, mostrando la marcia inserita, lo stato dei motori e la velocità. Un selettore con quattro pulsanti permette di accenderla, selezionare la marcia e la modalità di guida, di cui vi parlerò fra poco.
Manca la possibilità di inserire il cruise control o la modalità camminata, cioè la possibilità di far muovere autonomamente la bicicletta a bassa velocità se vorrete spostarla mentre camminerete.
C’è poi un pulsante per il segnalatore acustico, l’accensione della luce e l’inserimento delle frecce. Quest’ultime non hanno alcun time o avviso che ci indica se le abbiamo lasciate inserite, e non c’è nemmeno alcun avviso sullo schermo, quindi dovremo usarle con attenzione.
Infine nella manopola destra è inserito l’acceleratore, che non si può disabilitare.
Prestazioni
La selezione della marcia funziona come per tutte le altre eBike. Di base avrete la possibilità di scegliere tra 5 livelli che indicheranno la velocità massima fino a cui i motori elettrici dovranno supportare la pedalata assistita. Se togliere il limite della velocità, semplicemente l’ultima marcia non sarà più limitata a 25 Km/h.
Premendo il tasto centrale del selettore delle marce potrete scegliere quale motore elettrico abilitare. In pratica potrete scegliere se usarne solo uno, anteriore o posteriore, o entrambi. Cosa cambia nella pratica? Con un singolo motore potrete raggiungere ugualmente la massima velocità, tuttavia l’accelerazione sarà inferiore rispetto all’uso di entrambi i motori assieme. La scelta della trazione anteriore o posteriore invece è qualcosa di molto personale, o di poco utile, dipende da come vorrete usare la bicicletta.
C’è differenza nell’uso, ad esempio sullo sterrato, con il motore anteriore inserito, con una partenza scattante la ruota anteriore perde facilmente aderenza, considerando che il peso del nostro corpo è principalmente sulla ruota posteriore. Non ho usato abbastanza questa bicicletta nel fuoristrada, e probabilmente non ho nemmeno le capacità tecniche per capire se in base al terreno la scelta della trazione può fare o meno la differenza. E credo che la verità probabilmente sia che non c’è differenza, motivo per cui nella maggior parte del tempo mi sono limitato a tenere entrambi i motori inseriti per avere le massime prestazioni.
C’è un sensore di coppia che rileva istantaneamente la pedalata e attiva i motori. Ciò rende semplice partire nonostante il peso della bicicletta , compresa la batteria, è di circa 40 chilogrammi. Se il peso non è un problema nella circolazione, non è così semplice ripiegarla e inserirla nel bagagliaio di un’automobile. C’è da dire che la presenza di una maniglia centrale e la compattezza una volta richiusa almeno elimina lo sforzo aggiuntivo che solitamente bisogna fare quando si maneggiando oggetti di grandi dimensioni. In ogni caso non è una bicicletta da caricare e scaricare dall’automobile più volte al giorno.
Per il resto la guidabilità è ottima, le ruote fat ormai sono abbastanza una normalità e si possono usare bene su tutti i terreni. La posizione di guida è comoda, il sellino è abbastanza ampio da non creare affaticamento, gli ammortizzatori funzionano bene, anzi molto bene.
Autonomia, quando chilometri si percorrono ?
La batteria (20 Ah – 48 volt) è in grado di offrire un’autonomia in solo elettrico di circa 60/70 km. Se sbloccherete la velocità, l’energia viene divorata molto più velocemente e rischierete di dimezzare questa autonomia. Con un uso più classico, con la pedalata assistita, riuscirete a percorrere circa un centinaio di chilometri
La ricarica della batteria è un po’ più veloce rispetto ad altri modelli, in circa 5 ore riuscirete a ricaricarla completamente.
Verdetto, chi dovrebbe acquistarla ?
Chi dovrebbe acquistare la Vakole C020? Prima di rispondere a questa domanda affrontiamo l’elefante nella stanza. È legale questa bicicletta? No, perché le norme non prevedono la presenza dell’acceleratore. Potrete renderla legale fisicamente rimuovendo l’acceleratore, se vorrete, ma essendo incluso nella manopola non sarà proprio qualcosa di semplice da fare.
Qualcuno potrebbe anche dire che il motore da 750 watt, anzi il doppio motore, rende questa bicicletta illegale. In questo caso la situazione è differente: da una parte i 750 watt dichiarati dal produttore fanno riferimento alla potenza di picco, non alla potenza nominale continua. La norma parla di una potenza nominale di 250 watt, cioè significa che il motore deve essere in grado di erogare una potenza di 250 watt in maniera continua per almeno mezz’ora di tempo. Alcuni produttori indicano sia potenza nominale sia potenza di picco, nel caso di Vakole non fa questa distinzione, quindi non è dato a sapere in maniera accurata lo stato di legalità dei motori. Inoltre, qui abbiamo due motori elettrici, e la norma parla di un singolo motore.
Dopo anni di eBike continuano ad esserci buchi legislativi e dubbi, in ogni caso considerando i troppi dubbi su una bicicletta elettrica di questo tipo, è abbastanza sicuro dire che non è adatta per circolare sulle nostre strade. Tuttavia, senza fare finta dell’ovvietà che ci circonda, oggi sono moltissime le eBike non a norma che circolano sulle strade. La scelta è vostra, nel fuoristrada non avrete alcun problema, nelle strade dove vige il codice della strada potreste incorrere in sanzioni se fermati da uno zelante pubblico ufficiale.
La Vakole C020, in ogni caso, offre molto a chi l’acquisterà, anche grazie ai vari accessori presenti con la bicicletta, la facilità d’intervento sulle prestazioni tramite computer di bordo, le frecce direzionali e le prestazioni di alto livello.
In collaborazione con Tom’s Hardware