- Un demonio in fibra di carbonio
- Interni da corsa per Giulia GTAm
- La guida su strada
- La guida in pista
- In Conclusione
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Era il 2016 quando, dopo una lunga gestazione, Alfa Romeo ci invitò a Balocco a testare la neonata Giulia Quadrifoglio. Una macchina straordinaria (lo è tutt’ora) che faceva del piacere di guida il proprio maggiore punto di forza. Suo il compito di rilanciare il marchio e di aprire la strada al nuovo corso del Biscione. Cinque anni e qualche giorno dopo, siamo tornati a Balocco, stavolta per mettere le mani su Giulia GTA e GTAm. Nello stesso luogo in cui, nel 1965, venne sviluppata la prima GTA della storia. Ora il mondo è cambiato: non c’è più Sergio Marchionne che la Giulia l’aveva sognata e voluta, non c’è più FCA che adesso è Stellantis e, tutto sommato, anche le auto a motore endotermico stanno cedendo il passo a ibride e elettriche. Anche la Giulia però, con questa evoluzione, è cambiata moltissimo.
Un demonio in fibra di carbonio
Interni da corsa per Giulia GTAm
Plancia e comandi restano invariati, ma Alfa Romeo GTA è più sportiva di Quadrifoglio nei dettagli. C’è tanta Alcantara (per un’importante riduzione di peso) e i sedili anteriori hanno un guscio in fibra di carbonio, bellissimi. È salendo sulla GTAm – dove M sta a modificata – che ci accorgiamo di quanto il Marchio del Biscione abbia voluto spingersi lontano. Il divanetto posteriore è stato completamente asportato e fa spazio a due porta caschi intervallati da un’estintore ed un generoso rollbar in tinta con la carrozzeria, mentre i sedili sono ancora più estremi: sottili, per adattarsi alla guida col casco, e dotati di cinture Sabelt con chiusura a cinque punti. La vetratura posteriore è in policarbonato, che assieme a tutte le altre modifiche permettono una riduzione di peso di 100 chili. Resta, comunque, la classica cintura di sicurezza per l’uso quotidiano. Già, perché queste due vetture sono state concepite anche per l’utilizzo stradale, dove se la cavano meglio di quanto ci si possa immaginare.
La guida su strada
Mettiamo da parte per un momento gli sguardi attoniti della gente. E il tuono del doppio terminale Akrapovič ogni volta che premiamo a fondo sul pedale dell’acceleratore. Giulia GTA e GTAm si guidano incredibilmente bene, anche tra le stradine strette di paese. A richiedere un minimo di apprendistato è solo l’impianto frenante con cui è necessario prendere le misure, va infatti scaldato ed ha un mordente spaventoso, ma è la prassi per questo genere di dischi. C’è poi da segnalare la seduta che, inevitabilmente, sulla GTAm è sportivissima, a maggior ragione se decidete (come chi scrive) di viaggiare allacciando le Sabelt al posto della cintura standard. Il motore risulta estremamente elastico, pieno ad ogni regime di rotazione. Le cambiate poi – innestate da un automatico ad 8 marce – sono sempre fulminee. Durante la prova tra sole e pioggia abbiamo anche sperimentato le diverse modalità di guida del selettore DNA. In All Weather la macchina diventa più docile e, nonostante i 540 CV scaricati a terra dalle sole ruote posteriori, l’elettronica riesce ad intervenire sempre con dolcezza senza tagli troppo bruschi.
La guida in pista
La macchina reagisce in un attimo, estremamente precisa in ogni fase della guida, mentre curva dopo curva ci fa sentire più bravi. Più felici di guidare, di poter dire che nel nostro paese ci sono mille problemi ma non quello dei motori. Poche le differenze tra la “liscia” e la modificata, anche perché la seconda l’abbiamo guidata con la pista che stava già asciugando. Sembra, ad ogni modo, ancora più estrema e connessa con l’asfalto, ma il livello è altissimo su entrambe. Frenata di riferimento, inserimento in curva preciso e uscita che, grazie al differenziale con toque vectoring, permette di divertirsi senza troppe remore.
In Conclusione
Difficile chiedere di meglio. Anzi, difficile immaginarlo. Alfa Romeo ha migliorato dove era già perfetta, fregandosene dei suoi difetti. Dicono (ed hanno ragione) che la tecnologia non sia all’altezza delle rivali, ma nessuno ha bisogno di tecnologia quando guida un’auto come questa. Perché al suo posto c’è la tecnica sopraffina degli ingegneri Alfa Romeo. E la mano di chi le macchine le costruisce con una passione che viene prima di tutto il resto. Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm sono disponibili in tre colorazioni (Trofeo White, Etna Red e Montreal Green) che riprendono il tricolore italiano, e ne verranno costruiti soltanto 500 esemplari complessivi. Il prezzo, inevitabilmente, non è per tutti: 175.000€ per la GTA e 185.000€ per la GTAm.
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