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Stellantis, sale produzione di auto: ma le assunzioni crescono solo in Francia

stellantis, sale produzione di auto: ma le assunzioni crescono solo in francia

L’assemblaggio della 500 elettrica a Mirafiori

Mirafiori con la 500 elettrica e Pomigliano con l’Alfa Romeo Tonale mettono il turbo alla produzione italiana di Stellantis nei primi tre mesi del 2023, ma a questo aumento, già sostenuto nel 2022, non fa da contraltare quello delle assunzioni. In Francia Stellantis questa settimana ha annunciato 1.200 assunzioni per far fronte ai cambiamenti imposti dalla transizione all’elettrico in tutti i suoi 12 stabilimenti: 300 dipendenti in produzione, 200 in ingegneria, ricerca e sviluppo e 700 per il commercio. I nuovi ingressi si prevede possano avere ricadute anche nel resto d’Europa. In Italia a luglio 2022, il gruppo con Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri (ma non la Fiom), ha firmato un’intesa per 1.820 esodi volontari e incentivati per reparti produttivi ed enti centrali tra Termoli (dove sorgerà la gigafactory), Verrone, Pratola Serra e Melfi. Stellantis nel nostro Paese dà lavoro a 49mila persone. In alcuni siti ed enti sono a luglio erano state raggiunte delle pre-intese per 752 uscite volontarie, in altri saranno avviate procedure per ulteriori 1.068.

Prima saturare

«Nello stabilimento torinese e di Pomigliano c’è una ripresa produttiva importante ma abbiamo difficoltà a incrementare l’occupazione perché la politica del gruppo prevede che prima di dare luogo ad un aumento dell’occupazione si verifichi se in altri siti c’è una saturazione dell’occupazione», spiegano il segretario nazionale Fim-Cisl, responsabile del settore automotive, Ferdinando Uliano, e il segretario generale Fim di Torino Canavese Davide Provenzano, presentando i dati dell’azienda. In quest’ottica quindi va letta la trasferta degli oltre 300 lavoratori a Pomigliano: «è un’operazione che risponde a una questione di reddito per chi è in cassa integrazione, ma è anche la modalità con cui si ovvia all’incremento occupazionale». A Mirafiori arriveranno 17 operai dalle fabbriche slovacche del gruppo e non sono mancate le polemiche.

Dall’esecutivo finanziamenti solo alla domanda

Dopo il recente summit auto con Federmeccanica, Anfia e il Ministro delle Imprese Adolfo Urso, e con lo stop all’endotermico al 2035 confermato per il 2035, il sindacato dei metalmeccanici è tornato a sollecitare il governo Meloni: «Sono passati più di 5 mesi dall’insediamento del Governo Meloni e a tutt’oggi non si è provveduto ad utilizzare le risorse stanziate nel Fondo specifico dell’automotive per favorire la reindustrializzazione e la trasformazione del settore», ha denunciato Uliano. «Si stanno finanziando unicamente gli incentivi alla domanda (acquisto di auto sostenibili) indispensabili per promuovere l’acquisto di veicoli con un costo superiore del 50%, (650 milioni per tre anni a partire dal 2022), ma – sottolinea – come Fim-Cisl l’abbiamo ribadito più volte, che non devono sottrarre risorse per la reindustrializzazione indispensabili per evitare l’impatto negativo di oltre 75.000 lavoratori nel comparto auto a seguito del cambio delle motorizzazioni». Quanto alla produzione, nel primo trimestre 2023 tutte le fabbriche italiane registrano un segno positivo (+4,8%) rispetto al 2022, mentre Sevel, dove si producono i veicoli commerciali (Fiat Professional Ducato, Citroën Jumper, Peugeot Boxer e Opel/Vauxhall Movano), soffre per i fermi dovuti alla carenza di componenti, che ha costretto a sopprimere 35 turni (l’impianto in un caso è stato chiuso per una settimana). «I segnali che abbiamo sul fronte forniture sembrano in miglioramento e questo, con i lanci produttivi a pieno regime, potrebbe portare le produzioni ai livelli del periodo pre-covid», analizza Uliano.

I numeri

Tra auto e furgoni commerciali, le unità assemblate sono state 188.910 contro le 180.174 del 2022. La produzione di vetture registra un +11,9%, pari a 138.210, quella dei veicoli commerciali un calo del 10,6% (circa 6.000 in meno) dovuto – spiega la Fim – allo stop produttivo per la mancanza di materiali. Se il confronto si fa con il periodo pre-covid e quindi con il 2019, per le auto si riscontra una crescita di quasi 2.000 unità (+1,4%), mentre i veicoli commerciali (-29%) trascinano in negativo la produzione complessiva. A Mirafiori si sono costruite 25.900 auto rispetto alle 21.870 rilevate nel 2022 (+18,4%). Il peso maggiore della crescita continua ad essere determinato dalla produzione della 500 bev (91,5%) che, partita nel mese di ottobre 2020, nel 2022 si è attestata sulle 77.500 unità. L’attuale andamento produttivo fa prefigurare un 2023 prossimo alle 100.000. Il restante 8,5% di produzione è rappresentato dalle 2.200 Maserati, ben lontane dalle 10.000 unità negli anni di punta. La Fim infatti è «fondamentale il rafforzamento di queste produzioni». A Modena invece la casa del Tridente continua il trend positivo con la supersportiva MC20, con una crescita del +6,5% rispetto al trimestre dell’anno precedente (1.250 unità). A Cassino la produzione è di 14.410 unità che rappresentano una crescita rispetto ai trimestri dei quattro anni precedenti. «Ma tutto ciò non deve trarre in inganno, le potenzialità dello stabilimento di Cassino sono maggiori rispetto alla propria capacità produttiva. Se osserviamo il 2017 o il 2018, anni in cui oltre a Giulietta c’era la salita produttiva di Stelvio e Giulia, le produzioni erano esattamente il doppio con oltre 1.200 occupati in più». L’attuale produzione è rappresentata per il 19% da Alfa Romeo Giulia, il 38% dall’Alfa Romeo Stelvio e il 43% dalla nuova Maserati Grecale, quest’ultima in continua salita con la buona probabilità di superare le due Alfa. A Pomigliano sono state raggiunte 46.700 unità, in aumento del 22,7%: l’aumento è imputabile in gran parte dalla salita produttiva del nuovo suv Alfa Romeo Tonale con 16.400 unità a cui si aggiungono le 30.300 autovetture di Fiat Panda. A Melfi, invece, lo stabilimento più problematico, il primo trimestre è positivo e in leggera crescita +2,7% rispetto all’anno precedente. Se lo rapportiamo al 2019 la perdita è di oltre 16.000 auto (-24%), la più pesante negli stabilimenti dell’auto. Delle 50.870 auto prodotte il 23% è rappresentato da 500X, il 46% sono Jeep Renegade e il 31% Jeep Compass.

Risultati

Grazie ai buoni risultati dell’anno 2022, Stellantis ha versato 4,2 miliardi di euro ai suoi azionisti e ha premiato i suoi dipendenti, che hanno condiviso due miliardi di euro. Per quanto riguarda il suo dirigente principale, Carlos Tavares, il suo stipendio di 23,5 milioni di euro ricevuti nel 2022 lo rende il meglio pagato delle società quotate al CAC40.

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