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Il 10 agosto sono stati individuati alcuni frammenti nelle vicinanze del Vespa – l’adattatore del carico utile utilizzato nel 2013 nella seconda missione del lanciatore europeo Vega, di costruzione italiana – obiettivo principale della missione Clearspace-1; un frammento conico di circa 2 metri di diametro e dal peso di 113 Kg che orbita a 660 km d’altezza dalla superficie terrestre.
Secondo i tecnici dell’Esa i frammenti potrebbero essere stati causati dalla collisione, ad altissima velocità, di oggetti più piccoli e non tracciati. L’evento, tuttavia, non ha danneggiato il Vespa né alterato la sua orbita e non dovrebbe determinare rischi per la missione che, al memomento, resta confermata con lancio previsto entro il 2026.
La missione dimostrativa Clearspace-1, per la rimozione di detriti spaziali, rappresenta un primo passo verso la creazione di un nuovo ecosistema spaziale commerciale sostenibile.
E quanto accaduto testimonia, ulteriormente, la potenziale pericolosità per le missioni spaziali della nuvola di detriti che avvolge il pianeta e che può causare collisioni e danni potenzialmente catastrofici alle missioni, con possibili ripercussioni anche per tutti noi sulla Terra.