Roma, filmò automobilista nell’auto in fiamme invece di soccorrerlo: “Da allora rivivo quella scena ogni giorno e notte”
Il caso – L’auto del pittore, una Volkswagen Polo, si incendiò all’improvviso durante la marcia sul Gra, il conducente si fermò e uscì fuori ma non riuscì a mettersi in salvo, le fiamme lo avevano ormai avvolto provocandogli ustioni gravissime. Anche se fu raggiunto dal 118 quando era ancora vivo e poi trasportato in elicottero al pronto soccorso, morì in ospedale dopo alcune settimane. La polizia sta proseguendo le indagini anche per capire le cause del rogo.
Il filmato che lo ritraeva mentre si difendeva dal fuoco indignò la rete e amareggiò i familiari. Dopo averlo girato, infatti, l’autore delle immagini (che in sottofondo esclamava: “Ah zi’, hai pijato foco?… Senti che callo, mamma mia. Questo lo mandiamo a Welcome to favelas”) postò il video sul profilo “Welcome to favelas”. Filmato diventato virale prima di venire rimosso. La polizia ha rintracciato l’automobilista proprio grazie a Facebook.
Le parole dell’autore del video – “Quando ho iniziato a filmare l’ho fatto solo perché da lontano avevo visto fumo e fiamme. Nei giorni precedenti avevo visto dei contenuti simili, proprio su quella pagina, e ho pensato ingenuamente di dare il mio contributo”, aggiunge. “Solo mentre riprendevo ho intravisto che c’era una persona e non dovevo reagire così, mi sono scollegato dalla realtà, è avvenuto tutto velocemente. Non me lo spiego. Neppure le parole, mi spiego, nemmeno avrei dovuto pubblicare il contenuto su quella pagina. Avrei dovuto consegnare il video alle autorità, una volta che ormai avevo filmato, magari poteva essere utile”, continua.
“Purtroppo solo dopo, ma subito dopo, ho capito che era un fatto gravissimo. Non avrei dovuto metterlo in rete. Purtroppo era già tardi. Chiedo scusa mille volte. Sono addolorato”, dichiara l’uomo che poi dice di essere pronto a incontrare i familiari “se lo vorranno”.
“Dal punto di vista umano, la frase detta dal mio assistito è stata gravemente sgradevole e totalmente inopportuna – commenta il legale dell’uomo, Francesca Rossi -. La vicenda, come altre dello stesso tipo, deve farci riflettere sul distacco emotivo e morale con cui si affronta anche il peggiore degli eventi, come se non si fosse parte dello stesso. Dal punto di vista legale, invece, andrà valutato il fatto affermato dal mio assistito secondo cui i soccorsi erano alle sue spalle e per questo ha pensato di non fermarsi per non intralciarli. La procura farà i riscontri del caso e ci sarà la massima collaborazione”.