La tragedia di Mestre ha nuovamente messo l'accento sull'inadeguatezza della sicurezza su alcune strade italiane
- Guardrail, cosa sono e come funzionano
- Guardrail, come si testano
- La tabella dei i crash test per i guardrail
- L’indice dei valori ASI
- I vari tipi di guardrail
- Situazione allo studio
- I nuovi guardrail testati da Anas
La tragedia di Mestre ha nuovamente messo l’accento sullo stato della sicurezza sulle strade italiane, non sempre mantenute a dovere e non in grado – con le loro infrastrutture – di mitigare gli effetti di incidenti. Scarsa manutenzione, sistemi datati e molto altro partecipano negativamente.
Nel caso dell’incidente del 3 ottobre il principale indiziato è il guardrail che, guardando foto e video pubblicati online nelle scorse ore, pareva essere decisamente datato e non in grado di resistere a un impatto con un veicolo. In questo caso un pullman, ma l’impressione è che anche un’auto avrebbe potuto facilmente rompere la barriera. Da qui la domanda: qual è la situazione dei guardrail in Italia? Come si validano?
Guardrail, cosa sono e come funzionano
Cosa sia un guardrail lo sappiamo tutti: si tratta di barriera di protezione orizzontali sistemati a bordo strada per evitare che i veicoli possano uscire di strada. Sono sistemati lungo numerose tipologie di strade, dalle autostrade alle provinciali, passando per tratti urbani particolari.
Il guardrail del cavalcavia a Mestre (fonte Google Maps)
Guardrail, come si testano
Come per le auto anche i guardrail hanno i loro crash test che devono rispettare la norma europea EN 1317 (dell’1/1/2011), dove sono specificati i requisiti di prestazione dei sistemi di ritenuta e definisce le classi di prestazione e i criteri di accettazione per la certificazione CE delle prestazioni.
Test che prendono in considerazioni veicoli da auto con massa di 900 kg (poco meno di una Fiat Panda) fino ad autoarticolati da 30 tonnellate, con velocità comprese tra 65 e 110 km/h. Per le auto i parametri richiedono l’assorbimento dell’urto, per camion, pullman e autoarticolati invece si tiene conto della capacità contenimento e reindirizzamento del veicolo.
La tabella dei i crash test per i guardrail
Codice test | Velocità impatto (km/h) | Angolo impatto | Massa totale veicolo (kg) | Tipo di veicolo |
TB 11 | 100 | 20 | 900 | Auto |
TB 21 | 80 | 8 | 1.300 | Auto |
TB 22 | 80 | 15 | 1.300 | Auto |
TB 31 | 80 | 20 | 1.500 | Auto |
TB 32 | 110 | 20 | 1.500 | Auto |
TB 41 | 70 | 8 | 10.000 | Autocarro |
TB 42 | 70 | 15 | 10.000 | Autocarro |
TB 51 | 70 | 20 | 13.000 | Bus |
TB 61 | 80 | 20 | 16.000 | Autocarro |
TB 71 | 65 | 20 | 30.000 | Autocarro |
TB 81 | 65 | 20 | 30.000 | Autoarticolato |
L’indice dei valori ASI
Classe | Indice di severità |
A1 | Compreso tra 5 e 15 KNm (KiloNewton Metro) |
A2 | Compreso tra 15 e 50 KNM |
A3 | Compreso tra 50 e 150 KNm |
B1 | Compreso tra 150 e 300 KNm |
B2 | Compreso tra 300 e 600 KNm |
B3 | Compreso tra 600 e 1000 KNm |
Bisogna poi tenere conto dei differenti parametri che definiscono la deformazione di un guardrail:
- larghezza di lavoro (W): distanza tra il lato rivolto verso il traffico prima dell’impatto e la posizione laterale dinamica massima del guardrail stesso
- deflessione dinamica (D): spostamento laterale massimo del guardrail rivolto verso il traffico
- intrusione del veicolo (Vi): misura la massima posizione dinamica laterale del veicolo
Altri parametri valutati sono:
- nessun ribaltamento del veicolo
- VCDI: Indice di deformazione dell’abitacolo del veicolo
- traiettoria di uscita all’interno della “scatola CEN”
- nessuna rottura completa di uno degli elementi principali della trave
- nessuna intrusione nell’abitacolo
I vari tipi di guardrail
Stando a quanto riportato qui sopra esistono differenti tipologie di guardrail, classificati secondo il livello di contenimento (Lc), vale a dire “l’energia cinetica posseduta dal mezzo all’atto dell’impatto, calcolata con riferimento alla componente della velocità ortogonale alle barriere, così espressa:
Lc = 1/2 M (v sen θ)²
- Lc = livello di contenimento [kJ]
- M = massa del veicolo [t]
- v = velocità d’impatto [m/s]
- θ = angolo d’impatto
- contenimento con angolo basso (livelli T1, T2 e T3)
- contenimento normale (livelli N1 e N2),
- contenimento più elevato (livelli H1, L1, H2, L2, H3 e L3)
- contenimento molto elevato (livelli H4a, H4b, L4a, L4b)
Ne nasce così una tabella di test effettuati sulle differenti tipologie di guardrail:
Classe barriera | Prova effettuata | Velocità (km/h) | Angolo di impatto | Massa veicolo (kg) | Tipo veicolo |
N1 | TB31 | 80 | 20 | 1.500 | Autovettura |
N2 | TB11 TB32 |
100 110 |
20 20 |
900 1.500 |
Autovettura |
H1 | TB11 TB42 |
100 70 |
20 15 |
900 10.000 |
Autocarro |
H2 | TB11 TB51 |
100 70 |
20 20 |
900 13.000 |
Autocarro o autobus |
H3 | TB11 TB61 |
100 80 |
20 20 |
900 16.000 |
Autocarro |
H4A | TB11 TB71 |
100 65 |
20 20 |
900 30.000 |
Autocarro |
H4B | TB11 TB81 |
100 65 |
20 20 |
900 38.000 |
Autoarticolato |
Si nota dunque come i vari crash test per guardrail siano complessi e strutturati, per garantire una sempre maggiore sicurezza per tutti gli automobilisti. Come evidenziato però dalla tragedia di Mestre in Italia la situazione non è aggiornata e sono ancora molte le strade con barriere vecchie e inadatte a contenere veicoli con masse importanti come quella del pullman precipitato dal cavalcavia.
Attendiamo ora i rilevamenti delle forze dell’ordine e dei periti per capire meglio la dinamica dell’incidente.
Situazione allo studio
Attualmente non esiste un censimento preciso dello stato dei guardrail in Italia, ma ci si sta lavorando. Anas infatti ha indetto un piano di mappatura precisa incaricando la Aisico (Associazione italiana per la sicurezza della circolazione). Un lavoro certosino per fotografare la salute della nostra rete stradale dal punto di vista delle barriere di contenimento.
Se quindi oggi come oggi nessuno sa quale sia la situazione, a lavori finiti (non si hanno tempistiche) si potrà conoscere dove e come intervenire. Anche se non sarà certo facile e veloce: l’aggiornamento dei guardrail datati infatti richiede tempo e ingenti esborsi economici.