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Processo all’auto elettrica: cosa va e cosa non va. Punto per punto, accusa e difesa a confronto su costi, autonomia e colonnine

Le auto elettriche costano troppo L’acquisto delle auto elettriche comporta un esborso iniziale maggiore di quello per i modelli a benzina o diesel. Il motivo principale è la batteria: è l’elemento più costoso di un’auto elettrica e, di conseguenza, il suo prezzo influenza quello finale dell’auto. I modelli elettrici hanno un costo maggiore mediamente del 30% rispetto a quelli benzina e diesel.In molti prevedono un pareggio di costo nel breve termine. Secondo quanto dichiarato dal Ceo di Volvo Jim Rowan, il 2025 sarà l’anno della svolta, almeno per quanto riguarda le auto premium. «Pensiamo che la parità di prezzo tra una vettura con motorizzazione termica ed una elettrica sarà raggiunta nel 2025, perché abbiamo abbastanza tecnologia per far scendere la spesa per gli accumulatori».Le colonnine di ricarica non sono sufficientiLe colonnine di ricarica sono troppo poche in Europa. Se la diffusione delle auto elettriche dovesse raggiungere un numero pari alla metà delle attuali auto a benzina o diesel circolanti non basterebbero certamente per tutti. L’Italia è uno dei paesi più virtuosi per numero di colonnine in rapporto alle auto elettriche circolanti. Nel 2022 sono stati installati 10.748 nuovi punti di ricarica, di cui 3.996 solo nell’ultimo trimestre, numeri che permettono all’Italia di raggiungere un totale di 36.772 «colonnine» al 31 dicembre 2022, un risultato che, in rapporto alle auto elettriche circolanti, ci posiziona davanti a Paesi considerati tra i più avanzati sulla mobilità a zero emissioni come Francia, Germania e Inghilterra.Non si vendono auto elettricheNonostante gli incentivi all’acquisto previsti da numerosi stati europei le immatricolazioni di auto elettriche sono ancora indietro rispetto a quelle delle vetture tradizionali. Come tutte le innovazioni, le auto elettriche hanno bisogno di tempo per decollare. In Europa la crescita è sostenuta: le immatricolazioni sono risultate pari a 1,53 milioni di unità, con una crescita del 28,8% rispetto al 2021. Fanalino di coda l’Itala: è l’unico paese europeo dove le immatricolazioni di auto elettriche sono in flessione. Nel 2022 il nostro Paese ha visto un calo delle immatricolazioni di auto a zero emissioni del 27% pari a 49.179 unità, mentre la Francia ha registrato un balzo del 25,3% a 203.122 esemplari e la Germania ha segnato un +32,3% per addirittura 471.394 unità. Zero emissioni allo scarico, ma durante la produzione?La produzione di auto elettriche inquina come quella delle auto a benzina e diesel. Alcuni studi hanno dimostrato che servirebbe più energia per la costruzione di batterie rispetto a quella dei motori endotermici, un dato che farebbe aumentare la CO2 durante la fase di realizzazione. Tuttavia, nel corso della vita del veicolo, le emissioni totali di gas serra associate alla produzione, alla ricarica e alla guida di un veicolo elettrico sono in genere inferiori ai gas serra totali associati a un’auto a benzina. I veicoli elettrici non producono emissioni allo scarico, un fattore che li rende molto meno inquinanti se consideriamo il loro intero ciclo vita. In più la problematica delle emissioni in fase di costruzione è legata al mancato utilizzo di energie rinnovabili nell’industria, problema che coinvolge tutta l’industria dell’auto, benzina, diesel e ibride incluse.Le auto elettriche hanno poca autonomiaL’utilizzo quotidiano di un’auto elettrica comporta diversi sacrifici in termini di tempo a causa della scarsa autonomia, a prescindere dai modelli. In autostrada, ad esempio, è difficile a 130 all’ora superare i 350 chilometri di range. C’è ancora molto lavoro da fare per rendere le batterie più efficienti. In più influiscono negativamente sull’autonomia equipaggiamenti essenziali, come l’aria condizionata d’estate o il riscaldamento d’inverno. I modelli in vendita oggi hanno notevolmente migliorato la loro autonomia rispetto a poco tempo fa. I costruttori stanno calibrando diversamente i materiali he compongono le batterie e le stanno rendendo decisamente più efficienti, meno sensibili agli sbalzi di temperatura e più prestanti. Nei prossimi cinque anni arriveranno diverse vetture con un’autonomia di 1.000 chilometri. Gli ingegneri stanno ottenendo grandi progressi nella gestione della temperatura delle batterie durante le fasi di ricarica e non: un aspetto particolarmente energivoro. Le auto elettriche mettono i posti di lavoro a rischioSecondo uno studio della Clepa, i posti di lavoro in meno provocati dalla transizione all’elettrico saranno 60 mila in Italia e 275 mila in Europa. Secondo una ricerca di Motus-E (associazione delle imprese dell’elettrico) i posti di lavoro nel 2030 potrebbero aumentare del 6% a condizione di investire sulla transizione.

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