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Omoda e Jaecco, come vanno e quanto costano le auto cinesi al debutto in Italia. La nostra prova

La strategia di Chery per l’EuropaWuhu (Cina) – Il piano per l’Europa di Chery, società automobilistica cinese a partecipazione statale diretta, parte da Wuhu, città da 2,5 milioni di abitanti sul fiume Yangtze, 350 chilometri a ovest di Shanghai. Qui Chery ha il suo quartier generale e i suoi stabilimenti e qui verranno prodotti i modelli dedicati al Vecchio continente. Le auto di Chery arriveranno in Italia con due nuovi brand: Omoda e Jaecco. «La nostra offerta è competitiva e siamo certi del suo successo. A livello globale venderemo quest’anno circa 150 mila auto a marchio Omoda e 50 mila Jaecco, mentre dopo il 2025 raggiungeremo un target di circa 700 mila macchine», dice Zhang Guibing, Ceo di Chery International, durante una conferenza organizzata dall’azienda nel suo centro dedicato ai crash test. «L’obiettivo è raggiungere 1,4 milioni di unità vendute dei due marchi entro il 2030». In Italia la prima auto del gruppo sarà la Omoda 5 e arriverà il prossimo dicembre, mentre all’inizio del 2024 è previsto il debutto della Jaecco 7 e a metà anno della Jaecco 9. Omoda 5, com’è e quanto costaLa Omoda 5 è un Suv compatto a due o quattro ruote motrici. Lunga 4,40 metri, larga 1,83 e alta 1,58, la 5 arriverà inizialmente con motore a benzina 1.6 da 197 cavalli, mentre a gennaio 2024 debutterà in versione 100% elettrica, la 5 EV. La Omoda 5 a zero emissioni verrà venduta in due configurazioni con motore da 150 kW (203 cavalli): la standard range avrà un pacco batteria da 41,3 kWh per 300 chilometri di autonomia, la Long Range avrà batterie da 62,0 chilowattora e 450 chilometri di percorrenza. I prezzi della Omoda 5 a benzina partiranno da circa 28 mila euro, mentre la versione d’ingresso elettrica costerà 36 mila euro. Oltre a queste due versioni nel corso del 2024 la Omoda 5 dovrebbe arrivare anche con propulsore full hybrid e ibrido plug-in. I piani a lungo termine del marchio prevedono il debutto entro fine decennio anche della compatta Omoda 3 (a benzina o elettrica) e della più grande Omoda 7 che sarà ibrida plug-in o elettrica. Jaecco 7, prezzi e caratteristicheRispetto alla Omoda 5 la Jaecco 7 ha un design più sofisticato e finiture più curate. Lungo 4,5 metri, largo 1,86 e alto 1,68, il Suv verrà venduto con motore 1.6 benzina da 197 cavalli abbinato a un cambio automatico a doppia frizione e sette rapporti. La versione a benzina sarà seguita nel corso del 2024 dall’ibrida plug-in che avrà una batteria da 19 chilowattora, sarà 4×4 e, secondo quanto dichiarato, arriverà a un’autonomia in elettrico di 100 chilometri con una sola carica. A proposito di elettrico, la 7 arriverà anche a batteria. I prezzi partiranno da circa 40 mila euro. Entro fine decennio Jaecco lancerà un nuovo Suv di dimensioni più piccole che si chiamerà J5 e sarà a benzina o elettrico.Jaecco 9, Suv al verticeAl vertice della gamma c’è la Jaecco 9, Suv di grandi dimensioni e sette posti (4,80 metri di lunghezza, 1,92 di larghezza e 1,71 di altezza) che dovremmo vedere a metà 2024. Il Suv arriverà con due motori a benzina (1.6 turbo da 197 cavalli o 2.0 turbo da 175 kW) e trazione anteriore o integrale. I prezzi partiranno da circa 50 mila euro ed è prevista anche una versione ibrida plug-in.La nostra prova dei modelli in Cina Il nostro viaggio in Cina è stata l’occasione per vedere questi modelli in anteprima e provarli per un breve primo contatto in un circuito chiuso nella città di Wuhu. L’Omoda cinque è spaziosa e i due display per strumentazione e infotainment particolarmente reattivi offrono una buona sensazione di qualità. Tra i punti negativi, una dinamica da mettere a punto e plastiche dure anche nelle parti più alte dell’abitacolo. Le finiture migliorano sulla Jaecco 7: tutti i materiali più esposti sono morbidi al tatto e l’insonorizzazione sembra buona anche grazie ai doppi vetri anteriori che isolano bene dall’esterno. Le forme squadrate offrono un buono spazio anche per chi siede dietro e il sistema di telecamere a 360 gradi aiuta in tutte le manovre. La grande potenza del motore scaricata solo sulle ruote anteriori rende necessaria una messa a punto della vettura in termini di elettronica per affinare la dinamica di guida rendendola adatta alle strade e ai gusti dei clienti europei. Migliorabili i freni, un po’ spugnosi.

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