Si moltiplicano gli sforzi dei più importanti cantieri navali del mondo per garantire sempre più il massimo rispetto dell’ambiente. Da sempre in prima linea su questo fronte, Baglietto, storico cantiere spezzino e icona dello yachting internazionale, ha presentato nel corso di un incontro dal titolo “Bzero Working for an evolving future” i progressi ottenuti proprio sul fronte delle nuove energie sostenibili per il settore navale. Bzero, la prima B del sistema valoriale di Baglietto (che si aggiunge alle 8B: Bold, Boutique, Balance, Borderless, Brave, Background, Brilliant, Beauty), segna infatti l’impegno forte e deciso del cantiere al raggiungimento delle zero emissioni.
Il progetto Bzero
Una nautica più green
«Il progetto Bzero – ha affermato Diego Michele Deprati, amministratore delegato Baglietto – conferma la visione pionieristica di Baglietto ed il suo forte coinvolgimento per una nautica sempre piГ№ sostenibile e green e per essere parte attiva e proattiva dell’inevitabile processo di trasformazione energetica. La Power Station BZero ГЁ la nostra promessa mantenuta. Da quasi 170 anni Baglietto ГЁ sinonimo di avanguardia, di innovazione tecnologica e progresso. Nel 1874 Jules Verne scrisse: “L’acqua sarГ un giorno un combustibile. L’idrogeno e l’ossigeno di cui ГЁ costituita, utilizzati isolatamente, offriranno una sorgente di calore e di luce inesauribile”. Oggi – ha aggiunto Deprati – ГЁ il momento. Abbiamo creato un dipartimento dedicato allo studio delle nuove tecnologie ecosostenibili, “Baglietto Energy”, per studiare l’implementazione di fonti di energia alternative da applicare alla nautica. Il Progetto Bzero ГЁ un primo importante punto di partenzaВ».
La sfida green porta con sé, ovviamente, anche grandi le potenzialità commerciali del sistema, come ha evidenziato Fabio Ermetto, direttore commerciale Baglietto: «Il progetto BZero è un viaggio importante nella conoscenza del futuro. Con questa tecnologia a bordo, infatti, si potranno ipotizzare zero emissioni fino a 75 ore all’ancora ed una navigazione che può raggiungere le 120 miglia nautiche a 7 nodi. L’uso combinato di idrogeno e batterie permetterà infatti di ottenere energia disponibile 4 volte superiore all’utilizzo delle attuali batterie, con indubbio vantaggio anche economico per gli armatori». Insieme a Baglietto, capofila del progetto, partecipano 6 partner di rilevanza internazionale, tutti con team di progettazione e sviluppo basati in Italia: Arco Technologies Bluenergy Revolution, Enapter, H2Boat e Siemens Energy, oltre a Rina come ente certificatore in tutte le fasi di progetto.
Acqua di mare deionizzata
Idrogeno in forma solida
L’idrogeno prodotto viene immagazzinato in forma solida a bassa pressione e temperatura ambiente all’interno di bombole di idruri metallici (Mh storage). Il processo di stoccaggio e di rilascio dell’idrogeno dagli idruri è gestito da un sistema di “thermal management” che consente di riscaldare (durante la scarica di idrogeno) e di raffreddare (durante ricarica) gli idruri metallici. L’energia termica richiesta è ricavata dal calore prodotto dal modulo Fuel Cell di tipo Pem (circa 200kW) che usa l’idrogeno come combustibile per la produzione di corrente elettrica a zero emissioni di inquinanti e di rumore. La corrente prodotta è controllata mediante un convertitore DC/DC su un bus centrale in corrente continua 700 V Dc del tipo già testato sugli yacht dotati di tecnologia ibrida del cantiere Baglietto. Sullo stesso bus in parallelo alla Fuel Cell è collegato un set di batterie agli ioni di litio con il compito di assorbire picchi e brusche variazioni di carico della domanda energetica lato utilizzatore.