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MotoGP | Taramasso: "La chiave a Barcellona è gestire lo spinning"

Anche se siamo solo alla sesta gara della stagione, la MotoGP potrebbe già essere arrivata ad un punto di svolta. Nell’arco delle prossime due settimane potrebbero essere delineati gli scenari più importanti del mercato piloti in vista del 2025, ma nel frattempo ci saranno anche due Gran Premi in “back to back” che potrebbero dire di più di cosa ci aspetta da qui a Valencia. Si cominque questo weekend a Barcellona, su una pista tecnica e ricca di insidie, soprattutto dal punto di vista degli pneumatici, al quale ci ha introdotto il responsabile della Michelin, Piero Taramasso.

“Barcellona è un circuito che di solito ci mette un po’ in difficoltà, perché è noto che c’è un asfalto che offre poco grip. E’ un fondo molto liscio, che tende a far calare il grip di anno in anno, generando molto spinning. Anche in rettilineo c’è una forte tendenza a pattinare, quindi è fondamentale trovare un buon setting a livello di elettronica, in particolare del traction control”, ha detto Taramasso a Motorsport.com.

“Ma anche magari ridurre la potenza, trovando il giusto compromesso per riuscire a sfruttarla ed avere trazione invece che generare spinning. Anche perché una volta che comincia, tende a surriscaldare la gomma, facendole perdere grip, quindi la chiave è proprio quella di cercare di contenere lo spinning. Le condizioni meteorologiche poi dovrebbero essere buone, con temperature intorno ai 25 gradi, quindi poco più di 30 sull’asfalto”, ha aggiunto.

In virtù di questi aspetti, che tipo di scelte avete fatto per il Gran Premio di Catalogna?

“Abbiamo confermato lo stesso centraggio dell’anno scorso per quanto riguarda la rigidità, rapportandolo però alle mescole 2024. Le tre soluzioni anteriori sono simmetriche, con la media che è quella che aveva funzionato meglio l’anno scorso, essendo stata la scelta sia per la Sprint che per la gara di domenica. Se devo fare una previsione, penso che l’indirizzo sarà quello anche quest’anno, anche se come opzione dura introdurremo la hard+, una soluzione già validata nel corso dell’inverno che avevamo portato anche Jerez, ma che non era stata utilizzata perché non faceva abbastanza caldo. Anche per il posteriore abbiamo confermato i livelli di rigidità del 2023, tenendo conto che era stata scelta la soft per la Sprint e la media per il GP. Tendenza che mi aspetto di rivedere perché è vero che la soft garantisce più grip su entrambi i lati, ma può innescare prima lo spinning e quindi generare anche più movimenti sulla moto”.

Tra le altre cose, a Barcellona è capitato spesso di assistere a gare piuttosto tattiche, nelle quali è fondamentale scegliere il momento giusto in cui andare all’attacco…

“E’ un circuito molto tecnico, difficile, che mette sotto stress sia la gomma anteriore che la posteriore, con questa carenza di grip che complica ulteriormente le cose, quindi è normale che i piloti possano avere una sorta di fase d’attesa nei primi giri per capire come si evolve il comportamento. Anche quest’anno credo che vedremo una fase di studio all’inizio prima di entrare nel vivo della gara. Poi non bisogna dimenticare che Barcellona è un circuito abbastanza asimmetrico e che in gara bisogna porre particolare attenzione anche alla curva 2, perché è la prima a sinistra dopo quattro a destra ed un lungo rettilineo che tende a raffreddare la gomma”.

Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Facciamo un passo indietro al Gran Premio di Francia, nel quale abbiamo assistito ad un duello tutto in famiglia Ducati, nel quale alla fine Jorge Martin l’ha spuntata su Marc Marquez e Pecco Bagnaia…

“Le Mans, essendo il Gran Premio Michelin, era particolarmente importante per noi, ma tutto ha funzionato per il meglio, a partire dalla condizioni meteorologiche perfette, quasi inusuali per questa gara. La temperatura dell’asfalto era intorno ai 45 gradi nella Sprint ed intorno ai 40 gradi nella gara lunga di domenica. Abbiamo assistito ad una bella gara, con tanti sorpassi, cosa che di solito è difficile vedere a Le Mans, essendo una pista abbastanza stretta. A rendere ancora più speciale il tutto poi c’è stata la grande affluenza di pubblico, con un record di quasi 300.000 presenze nel corso del weekend. Ed  è stato impressionante vedere quanta gente ci fosse già da giovedì, sia sulle tribune che nel paddock”.

Che tipo di indicazioni avete potuto raccogliere sugli pneumatici?

“Le opzioni che abbiamo portato all’anteriore hanno funzionato bene tutte e tre, anche se poi la scelta che è stata privilegiata dai piloti è stata quella della dura per le due gare. Credo che fossero centrate bene anche le due soluzioni posteriori, però la soft offriva più performance e più grip, inoltre non tendeva a calare. Ma quella è un po’ una caratteristica del circuito, che non è tanto abrasivo, e la soft infatti è stata scelta da tutti sia sabato che domenica. Nonostante fosse la mescola più morbida della nostra intera gamma, ha stupito per la costanza di rendimento. E devo dire che anche i piloti ed i team mi sono parsi soddisfatti di come sono andate le cose”.

Non a caso, sono stati polverizzati tutti i precedenti primati del Circuito Bugatti…

“In qualifica, Martin ha battuto di circa mezzo secondo il precedente record della pista, che era stato stabilito nel 2022. La costanza della gomma soft è confermata dal fatto che Bastianini abbia battuto il record in gara al 23° dei 27 giri previsti, e anche in questo caso c’è stato un miglioramento di sei decimi. Infine, la durata della corsa è stata ridotta di 10 secondi rispetto al precedente primato”.

Questo fine settimana si rivede in pista anche la MotoE: a livello di gomme c’è qualcosa di particolarmente interessante da segnalare?

“Barcellona ospiterà il terzo appuntamento e la particolarità è che per l’anteriore portiamo una gomma specifica per questa pista, che è un po’ più rigida rispetto a quella che utilizziamo su tutti gli altri circuiti, come avevamo già fatto anche l’anno scorso. Si era comportata bene, offrendo più supporto soprattutto in fase di staccata, quindi abbiamo deciso di riproporla”.

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