C’era una volta la Isetta: correva il 1953 e scese sul mercato questa vettura ultracompatta, costruita prima dalla Iso di Bresso (Milano) sino al 1956 e su licenza dalla BMW tra il 1955 e il 1962. Un progetto rivoluzionario che non ebbe successo, sia quando era proposto dalla Casa fondata da Renzo Rivolta sia nel passaggio al colosso di Monaco. Consumava pochissimo con il suo monocilindrico a due tempi (con tre litri di benzina si facevano quasi 100 chilometri) ma soprattutto aveva grandi intuizioni come l’accesso dalla parte anteriore e una comodità sorprendente per le dimensioni: 225 cm di lunghezza, 134 di larghezza e 142 di altezza. Era un ‘ovetto’ per due passeggeri, in definitiva. A distanza di 50 anni, l’erede sta per approdare in Italia, grazie al Gruppo Koelliker che ha stretto un accordo con Micro Mobility Systems, azienda svizzera titolare del progetto Microlino. Sarà il distributore esclusivo di questo quadriciclo elettrico, di categoria L7e.
È lunga 2,5 metri
Costruita a Torino dalla Cecomp
Microlino, elettrica come vuole la tendenza, viene prodotta interamente in Italia, nello stabilimento della Cecomp a La Loggia (Torino), con componenti per il 65% italiani (e al 90% europei). Dotata come la sua antesignana di un solo sportello frontale, è equipaggata con tre tagli di batterie al nickel-cobalto-manganese, che consentono un’autonomia di 91, 177 o 230 km. «La micromobilità è un ambito strategico nel quale abbiamo voluto fortemente entrare, ma a condizione che fosse nel modo migliore possibile – commenta l’amministratore delegato del Gruppo Koelliker, Marco Saltalamacchia. – Con Microlino non solo abbiamo trovato il prodotto migliore, iconico, stiloso e riconoscibile, ma anche un partner ideale, con una storia importante, una consapevolezza e un obiettivo ben chiaro: puntare sulla micromobilità sostenibile per ridare respiro ai centri delle grandi città».