Incentivi auto, si riparte con altri 575 milioni. “Ma il modello va rivisto”
Tranne la terza fascia, sono incluse le persone giuridiche con finalità di car sharing e noleggio: 9,5 milioni (0-20) e 11,75 milioni (21-60). La novità riguarda l’eliminazione del tetto Isee di 30mila euro, l’indicatore della situazione economica delle famiglie, per beneficiare fino a 7.500 euro di premio per l’acquisto di auto elettriche o ibride plug-in. Una scelta, quella del tetto Isee, che già aveva dato vita a critiche, visti i listini inaccessibili a persone con tali redditi.
Aver riservato al noleggio solo il 4% del totale è considerato il vero anello debole di questi ecobonus. “Il crollo delle vendite di auto elettriche nel 2022 – osserva Pier Luigi del Viscovo, direttore del Centro studi Fleet & Mobility – ha indicato che il problema della loro diffusione non è il prezzo o non solo il prezzo. E aver destinato solo le briciole degli incentivi significa non voler davvero spingere queste auto, visto che oggi la quota del noleggio nelle elettriche e plug-in è intorno al 40/50%”.
Vista la preponderanza degli italiani a rivolgersi alla fascia 61-135 grammi/km di CO2, i veicoli con motori di ultima generazione, perché non lasciare un monte incentivi unico, così da velocizzare il ricambio del circolante? “La verità – risponde il presidente di Federauto – è che l’Ue ha criticato l’Italia per aver incentivato proprio questi modelli, che peraltro sono stati quelli che hanno dato risultati veri. Inoltre, il bonus per queste auto veniva erogato a patto che si rottamasse quella vecchia, quindi con un fattivo contributo green”. “Ma questa fascia – aggiunge Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae (importatori) – è così sottodimensionata che non può spostare nulla, visto che mette a disposizione appena 150 milioni, pari a 75mila immatricolazioni”.
Cardinali pone quindi il problema delle colonnine di ricarica, sostenendo che “basterebbe spendere i soldi che ci sono: i 740 milioni del Pnrr più i 50 per infrastrutture di aziende e professionisti con i 40 per privati e condomini. Non avere ancora messo a terra le modalità per la gestione di questi fondi, e non sapere neppure chi sono i soggetti istituzionali che devono spenderli, è gravissimo”. Positivo, per De Stefani Cosentino, è l’atteggiamento critico del premier Giorgia Meloni sul piano Ue al 2035 (solo auto elettriche prodotte e vendute), come positiva è la volontà del viceministro all’Economia, Maurizio Leo, di aprire il dossier sulla fiscalità legata all’auto.