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Il diesel servito sopra i 2 euro: ecco tutti i rincari che scattano con il 2023 (compresi gas e accise)

Il 2023 si apre all’insegna dei rincari per carburanti e gas. La batosta peggiore è per il diesel, che nella modalità servito tornerà sopra i 2 euro al litro. Perché? Colpa di tre rincari. Il più consistente è la fine dello sconto sulle accise, che vale 18,3 centesimi al litro per la benzina e il diesel e 3,4 centesimi al litro sul Gpl. Il 31 dicembre 2022 è finito lo sconto sulle accise dei carburanti. Questo perché il governo Meloni non ha confermato per il 2023 il taglio introdotto a marzo dal governo Draghi (che fino all’1 dicembre era di 30 centesimi).

Diesel servito sopra 2 euro

Secondo la rilevazione di «Quotidiano energia», il 30 dicembre i prezzi dei carburanti sulla rete sono rimasti stabili, con la benzina in self service a 1,627 euro al litro e il diesel sempre in self a 1,693 euro al litro. Per quanto riguarda la modalità con il servizio, per la benzina il prezzo medio rimane a 1,779 euro al litro; la media del diesel servito resta a 1,844 euro al litro. I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,768 e 0,787 euro al litro. Il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,255 e 2,470 al chilo. A fronte di questi prezzi, se non ci saranno modifiche dell’ultima ora, con il ritorno dell’accisa piena, quindi dal primo gennaio 2023 il prezzo medio del carburante servito dovrebbe salire intorno a 1,96 euro al litro per la benzina e a 2,07 per il gasolio e al self service a 1,81 euro al litro per la benzina e a 1,87 per il gasolio. Tutto questo mentre sono attesi rincari anche dei pedaggi autostradali.

Gli aumenti delle compagnie petrolifere

In base a quanto risulta a «Staffetta Quotidiana», saliranno anche il costo di miscelazione dei biocarburanti nei carburanti fossili (di 0,5 centesimi al litro) e i delta che le compagnie petrolifere applicano ai rivenditori (tra 1 e 4,5 cent). Aumenti a cui va poi aggiunta l’Iva. Costi che potrebbero essere scaricati sul prezzo alla pompa. «L’aumento – spiegano gli esperte della Staffetta – serve a fronteggiare i maggiori costi di raffinazione causati dall’embargo del petrolio russo. Le compagnie avevano avvisato che l’embargo avrebbe causato tempi più lunghi di viaggio delle petroliere, sottrazione di tonnellaggio disponibile, noli più elevati, tempi più lunghi per i processi di raffinazione con conseguente corto di prodotto e contingentamenti presso basi e raffinerie».

Gas, bollette attese in rialzo del 22-23%

Ma non solo. Sono attesi rincari anche per le bollette del gas per chi è rimasto nel mercato tutelato. Il 3 gennaio l’Autorità Arera (che ha appena aggiornato le tariffe della luce) comunicherà le nuove tariffe relative a dicembre 2022 (il metodo da ottobre è cambiato ed è diventato mensile e retroattivo). Il prezzo, che si basa sulle quotazioni media del gas sul mercato italiano all’ingrosso Psv, è atteso in aumento. In base alle previsioni del vice-direttore di Staffetta Quotidiana Gionata Picchio, le bollette del gas aumenteranno tra il 22 e il 23 per cento.

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