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Ford Lion, il V8 Diesel creato su misura per Range Rover

Derivato dal V6 Ford-PSA, il primo TDV8 da 3,6 litri arriva nel 2007, riservato a Range Rover e RR Sport, poi sostituito da un 4.4

ford lion, il v8 diesel creato su misura per range rover

All’inizio degli Anni 2000, il mercato dell’auto assiste a due fenomeni in particolare, distinti ma che non di rado incrociano le loro strade: l’escalation dei SUV, nuovi oggetti del desiderio che si diffondono a macchia d’olio in tutti i segmenti, e quella dei motori Diesel sempre più potenti e raffinati.

Per questi ultimi, in effetti, è il periodo d’oro: non soltanto sono la scelta dominante e salgono con successo persino su modelli sportivi, che iniziano a offrirli senza remore, ma toccano il massimo sviluppo in termini di cilindrate e potenze prima della successiva fase di downsizing.

Sono gli anni dei grandi V8 turbodiesel di 4-4,5 litri di Mercedes, BMW e Audi, che vanno su ammiraglie e, appunto SUV, con potenze comprese tra 250 e oltre 300 CV, ma anche di vere follie come il V10 di Volkswagen e il V12 Audi. E Land Rover non può essere da meno.

Il V8 Lion

Nel 2005, la Casa di Solihull ha già allargato la gamma con il suo primo modello sportivo, la Range Rover Sport, che affianca l’ammiraglia Range Rover. Tra i motori che offre c’è un valido V6 turbodiesel da 2,7 litri e 190 CV, montato anche su Discovery 3 che fa parte della grande famiglia dei motori sviluppati da Ford, al tempo proprietaria di Jaguar e Land Rover, e PSA, che equipaggia i modelli medio-superiori e alto di gamma anche dei marchi Peugeot e Citroen come 407 e C5, oltre alla Jaguar S-Type.

Per gli imponenti SUV inglesi, tuttavia, il pur valido motore non raggiunge i livelli di potenza e l’immagine dei concorrenti tedeschi. Dunque, l’alleanza mette in cantiere un’unità ancora più grande e possente sfruttando l’esperienza accumulata coi sei cilindri.

Il 3.6 TDV8 delle Range Rover

In realtà, il V8 non è soltanto un TDV6 con due cilindri in più, anche se le misure interne (alesaggio e corsa restano di 81 x 88 mm) e le tecnologie, per arrivare alla costruzione in ghisa grafitica per i blocchi cilindri e  alluminio per le teste, sono le medesime.

Rispetto al V6, che deve essere montato anche trasversalmente e quindi deve badare all’ingombro, il V8 andrà infatti soltanto sotto gli ampi cofani delle Range Rover e in posizione longitudinale, quindi l’angolo tra le bancate passa dai 60° del fratello minore ai più convenzionali 90°.

Le altre tecnologie prevedono l’iniezione common rail ad alta pressione mentre la sovralimentazione è a doppio turbo (con due intercooler), non ancora del tipo sequenziale che anche sul V6 arriverà soltanto sulla versione da 207 CV montata sulla Jaguar S-Type.

Il TDV8, questo il nome commerciale, debutta con 272 CV e una coppia di 640 Nm su Range Rover e Range Rover Sport, inventando nel caso del primo l’una motorizzazione a gasolio dopo l’uscita di scena del 3.0 sei cilindri in linea di origine BMW che montava dal 2002. Con lui, la velocità sfiora i 200 km/h e lo 0-100 km/h sta sotto i nove secondi.

Il secondo TDV8

Questo motore resta più o meno cinque anni, fino a che, nel 2012, il 3.6 viene sostituito da un’unità ancora più imponente, un 4,4 litri da ben 313 CV e 700 Nm. Si tratta però di un motore sviluppato internamente da Ford e non più di un prodotto della collaborazione con PSA, tanto che inizialmente le voci lo danno come candidato anche a essere montato sui grandi 4×4 americani come Expedition e F-150. 

Anche questo motore diventa un’esclusiva delle ammiraglie Land Rover, che lo adottano anche sulla generazione successiva, rinominato SDV8 e potenziato a 340 CV e 740 Nm (per quasi 220 km/h e meno di sette secondi per lo 0-100) fino al 2021, abbandonandolo poi in favore di più moderni ed ecologici motori sei cilindri in linea Ingenium elettrificati.

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