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Ferrari, un titolo ancora rampante? Per Smart Bank è Sell

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Ferrari, un titolo ancora rampante? Per Smart Bank è Sell

Di Alessandro Albano

Investing.com – +500% a Milano e +373% a New York. Questi i realizzi di Ferrari (BIT:RACE) dall’inizio delle quotazioni sulle rispettive Borse, con i risultati 2022 che hanno registrato un nuovo record per ricavi e utili, rispettivamente a 5 miliardi di euro e 939 milioni.

Tuttavia, non tutti gli operatori sono convinti di un continuo upside del titolo del Cavallino. Tra questi Antonio De Negri, Ceo di Smart Bank (banca d’investimento digitale), secondo il quale Ferrari è Sell “non per mancanza di fondamentali, anzi, ma più per la carenza di significativi segnali inaspettati che possano spingere a investire nel titolo”.

“L’unico rischio di upside rimane, nella nostra visione attuale, un inusuale aumento di ricavi dalla divisione corse in risposta a una grande stagione in Formula Uno. Una speranza però, come sanno bene i tifosi della scuderia, che si protrae da ormai troppo tempo”, aggiunge l’Ad in una nota inviata per mail ad Investing.com.

Da un punto di vista macroeconomico, viene spiegato più in dettaglio, il settore automobilistico di lusso è “sicuramente tra quelli che risentono di meno della recessione stimata dagli economisti per il 2023”.

“Secondo le nostre valutazioni, tra le case automobilistiche di nicchia, Ferrari (e Lamborghini) entra nell’anno ad alta velocità, anche alla luce dei valori residui che le proprie vetture mantengono sul mercato dell’usato, considerando che vengono rivendute a un premium del circa 30% sul prezzo di listino, dimostrando l’elevatissima domanda per questi beni”.

I risultati del Q4 2022 sono in linea con le aspettative della banca d’investimento, dove “i depositi per le nuove Daytona e 812 Competizione (A) uniti a una diminuzione dei costi di produzione vanno a bilanciare un aumento di spesa per la divisione corse e una minor richiesta di motori da parte di Maserati”.

“Per questo motivo – evidenzia De Negri – ci sentiamo di confermare la guidance 2023 pubblicata dalla casa di Maranello, che si attende ricavi pari a €5.7Mld, un EBITDA di €2.13-€2.18bn e relativo EBIT di €1.45-€1.50bn. Questi risultati saranno principalmente influenzati dalle consegne delle Daytona, 296 GTB e Spider, e ovviamente la Purosangue, primo SUV del marchio”.

In generale, Ferrari ha performato molto bene e “ci aspettiamo che continui a farlo, così come il mercato dell’auto di lusso in generale”, precisa ancora l’Ad. “Ma, complice un business model che sì funziona, ma è allo stesso tempo estremamente conservativo e prevedibile (anche sotto il punto di vista dell’elettrificazione del portfolio), riteniamo che il suo valore sia già ampiamente riflesso nella valutazione del ticker odierna.  Assumiamo una crescita del 3.5% e WACC pari a 8.5% – migliori rispetto a quelli stimati per i suoi competitor (p.e. Aston Martin (3.0%/9.5%)”.

“Nonostante i risultati di questa analisi siano generalmente positivi, ci aspettiamo un 1YR Target Price di €180, che rappresenta -25% del prezzo di chiusa di venerdì pari a €240”, scrive infine De Negri.

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