Elkann spegne Mirafiori fino a settembre
Il problema riguarda gli ordini di vetture che farebbero presagire a un mese di maggio molto difficile. Un aiuto alla Fiat 500 elettrica potrebbe arrivare dagli incentivi che, secondo le aspettative, dovrebbero essere varati i primi di maggio, una volta conclusi tutti i passaggi burocratici. Ma non c’è da illudersi vista la refrattarietà degli italiani verso questa alimentazione, come dimostrano i congrui fondi 2023 rimasti inutilizzati.
La maggiore preoccupazione manifestata dai sindacati è che la mancanza di prenotazioni, nonostante gli incentivi, blocchi a lungo la produzione dell’impianto che ha fatto la storia della Fiat. La prospettiva, dunque, è che il mese prossimo le linee di Mirafiori, salvo eccezioni, resteranno ferme. A continuare a lavorare saranno invece gli addetti di altri reparti, come quelli che si occupano dei cambi per la Fiat Panda prodotta a Pomigliano d’Arco. Turno ridotto anche per i lavoratori dell’Hub di Economia circolare.
«La firma di questo contratto – gli fa eco Sara Rinaudo (Fismic Confsal sempre di Torino) – è necessaria al fine di preservare il massimo possibile dei posti di lavoro, garantire un percorso di transizione dignitoso e per la migliore tutela del reddito».
A entrare nello specifico è Rocco Cutrì (Fim Torino): «Il cambio di ammortizzatore da cassa integrazione ordinaria a cassa integrazione straordinaria, attraverso il contratto di solidarietà, evidenzia quanto a oggi la situazione delle produzioni Stellantis su Torino, dalla contingenza momentanea si sposti su una flessione negativa via via più strutturale». Segue un nuovo appello al governo: «Palazzo Chigi compia adesso ogni sforzo possibile in direzione di un’intesa che assicuri produzioni al nostro Paese e l’azienda si renda maggiormente sensibile alla responsabilità sociale nei confronti di questa collettività».