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Ecco le strabilianti automobili del futuro, velocissime e si riparano da sole

La scienza dei materiali rigeneranti è più antica di quello che pensi, e quando è esplosa negli anni Settanta esisteva già da un bel pezzo. Oggi è una tecnologia molto avanzata che si sta tentando di applicare a moltissimi campi tra cui le automobili, creando potenzialmente una rivoluzione nel settore.

Il tutto si basa su materiali speciali che possono cambiare forma e sviluppare una forma di autorigenerazione. I ricercatori hanno utilizzato queste sostanze per costruire nuovi tipi di elettronica con applicazioni in robotica, interfacce bioelettroniche, dispositivi indossabili e display avanzati. Inoltre queste “macchine” potrebbero anche essere più rispettose dell’ambiente rispetto a quelle realizzate con materiali tradizionali come silicio e metallo.

ecco le strabilianti automobili del futuro, velocissime e si riparano da sole

Futuristic car

Come funziona l’autorigenerazione

“Sembra un solido. E se lo allunghi molto velocemente, si rompe come un solido. Ma se lo tieni in mano, gocciola come un liquido”, ha spiegato in un’intervista Zhenan Bao, ingegnere chimico presso la Stanford University. “Le molecole non sono fissate sul posto, quindi queste reti polimeriche si formano e si dissociano continuamente”. Questa promiscuità è ciò che consente quella che potremmo chiamare “autoguarigione”. “Quando danneggiamo il materiale, i legami si rompono. Ma quando si mettono insieme i pezzi, questi legami idrogeno si formano molto rapidamente e il materiale recupera le sue proprietà meccaniche”.

“L’obiettivo finale è costruire sistemi elettronici e robotici che racchiudano tutte le proprietà dei tessuti biologici”, afferma Carmel Majidi, ingegnere meccanico alla Carnegie Mellon University, “non solo per la funzionalità, ma anche per la resilienza e l’autoguarigione”.

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