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E-fuel e biocarburanti per auto green: idrogeno, olio di palma, zucchero, cosa inquina meno?

E-fuel e biocarburanti, cosa sono e quali differenze I biocarburanti su cui punta l’Italia nell’ambito della transizione energetica derivano dalla trasformazione di sostanze organiche. Possono essere solidi, liquidi o gassosi e vengono prodotti a partire da biomasse. Si va dallo zucchero di canna all’olio di palma fino al mais e al grano. Gli e-fuel, su cui scommette in prevalenza la Germania, sono di origine sintetica e sono una combinazione chimica di idrogeno e anidride carbonica. La Commissione Europea ha deciso di inserire i carburanti sintetici, dal 2035, all’interno del pacchetto auto per la decarbonizzazione, oltre ovviamente alle auto elettriche. Esclusi invece i biocarburanti per una questione di emissioni: non sarebbero secondo la Commissione 100% carbon neutral.Come vengono prodotti gli e-fuel? Gli e-fuel sono prodotti attraverso un processo di elettrolisi dell’acqua che viene scomposta nei suoi elementi base: idrogeno e ossigeno. Grazie a un processo di sintesi con la CO2 catturata nell’aria è possibile produrre gli e-fuel che sono di fatto una ricombinazione tra idrogeno e anidride carbonica.Come vengono prodotti i biocarburanti? I principali biocarburanti possono essere divisi in quattro tipologie in base alle modalità di produzione: bioetanolo, biodiesel, biometano e bio-idrogeno. Il bioetanolo è prodotto con processi analoghi a quelli delle bevande alcoliche mentre il biometano, in sigla CH4, è il combustibile ottenuto dalla purificazione del biogas che può poi essere compresso e immesso nella rete dei metanodotti oppure attraverso un processo di liquefazione può diventare BioLng, biometano liquefatto. Il biodiesel viene invece prodotto da oli e grassi esausti. Il più conosciuto è il cosiddetto Hvo, olio vegetale idrotrattato o idrogenato. C’è poi il bio-idrogeno apprezzato perché in combustione rilascia vapore acqueo. Si ottiene da alghe e attraverso speciali bioreattori dove vengono coltivati organismi regolando temperatura, umidità, ossigeno e nutrienti. E-fuel quali vantaggi? Emissioni e utilizzo I vantaggi degli e-fuel sono legati alla facilità di utilizzo e al fatto che vengono prodotti da C02 catturata. A differenza delle auto elettriche, non hanno poi bisogno di infrastrutture su misura, si pensi alle colonnine di ricarica. I carburanti sintetici possono essere somministrati nelle normali pompe di benzina.E-fuel, quanto costano? Secondo Transport & Environment (T&E), ong europea specializzata sui temi ambientali legati al trasporto, un litro di e-fuel alla pompa costerà nel 2030 almeno 2,8 euro. Per E-fuel Alliance, l’organizzazione che porta avanti il progetto dei carburanti sintetici, per un litro di e-fuel nel 2025 (con un tasso di miscelazione del 4% con carburanti convenzionali) si oscilla tra 1,61 e 1,99 euro al litro.E-fuel il nodo dei costi Gli e-fuel, caldeggiati dal governo tedesco, hanno, come detto, un problema legato ai costi. Secondo Transport & Environment (T&E), la principale Ong europea su temi ambientali legati al trasporto un litro di e-fuel alla pompa costerà nel 2030 almeno 2,8 euro. «Ciò significa — scrivono i ricercatori — che un automobilista medio pagherebbe 210 euro per fare il pieno di benzina elettrica». Il rifornimento di e-benzina sarà del 50% più costoso rispetto alla benzina normale. In più con l’apertura della Commissione Europea all’utilizzo dei carburanti sintetici, a partire dal 2035, «la Germania dovrà importare il 72% della sua domanda di idrogeno verde. E i Paesi mediorientali come l’Arabia Saudita ma anche l’Algeria sono tra le opzioni più plausibili. Considerando anche i diversi memorandum d’intesa siglati nel 2022. Sul tema dei costi la E-fuel Alliance, l’organizzazione che porta avanti il progetto dei carburanti sintetici, è invece più ottimista: i costi di produzione per un litro di eFuel nel 2025 con un tasso di miscelazione del 4% con carburanti convenzionali si aggireranno tra 1,61 e 1,99 euro al litro.Biocarburanti, i vantaggi? L’Italia è il primo consumatore di biocarburanti in Europa: nel 2021 ne ha bruciate 620mila tonnellate. Le biomasse usate in via prevalente sono l’olio di cottura esausto, seguito da grassi animali e olio di palma. I biofuel ottenuti da grano e mais sono in grado di risparmiare il 60% di CO2 nel loro intero ciclo di vita, quelli derivati da olii di frittura consentono di risparmiare fino al 90% di CO2.Biocarburanti, quanto costano? Quanto costano oggi i biocarburanti? Oggi un litro di biofuel può superare i 2,5 euro al litro. Molto però dipende dalla produzione e dalle materie prime . Hvolution di Eni è venduto al momento in 90 stazioni in Italia. In modalità self al 27 marzo costa tra 1,7 e 1,9 euro al litro.Biocarburanti, cosa chiede l’Italia ? In virtù dell’accordo con il governo tedesco annunciato durante il weekend per sbloccare il regolamento sulle auto green, la Commissione presenterà una dichiarazione scritta con i suoi impegni sulle modalità e i tempi di attuazione del “considerando 11” del Regolamento. Il considerando prevede che l’Esecutivo comunitario formuli una proposta legislativa sull’immatricolazione, dopo il 2035, di veicoli con motore endotermico, a condizione che funzionino esclusivamente con carburanti a emissioni “neutre” (ovvero a zero emissioni nette). L’interpretazione comunemente accettata di questo considerando è che si riferisca ai cosiddetti e-fuels le cui emissioni sono compensate dalla CO2 assorbita durante il ciclo di produzione. L’Italia, invece, chiede che sia possibile usare dopo il 2035 anche i biocarburanti, che non sono considerati neutri, perché in questo caso l’assorbimento della CO2 durante il ciclo di produzione non sarebbe sufficiente a compensare le emissioni durante l’uso nei motori. Auto green , e-fuel, biocarburanti. Tutti gli articoli

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