Mobility

Coradia Stream, debutta il primo treno a idrogeno d’Italia

A Expo Ferroviaria debutta ufficialmente il convoglio alimentato con tecnologia fuel cell, entro il 2025 operativo in Valcamonica

Coradia Stream, debutta il primo treno a idrogeno d’Italia

Debutta ufficialmente a Expo Ferroviaria il Coradia Stream, il primo treno a idrogeno d’Italia. Così lo hanno definito Alstom e FNM, che hanno collaborato sul progetto per portare questo convoglio alimentato da una tecnologia fuel cell sui binari della Valcamonica tra 2024 e 2025. La presentazione ufficiale di questo primo treno ad idrogeno fa parte dell’accordo siglato a novembre 2020 dal principale Gruppo integrato nella mobilità sostenibile in Lombardia e l’azienda tecnologica francese, che prevede la fornitura di 6 treni a idrogeno per Trenord.

L’Hydrogen Valley italiana

L’impiego di questo mezzo rientra poi a pieno titolo nel progetto H2iseO, che mira a realizzare la prima Hydrogen Valley italiana nel territorio bresciano. Il Coradia Stream, alimentato a idrogeno, risponde all’obiettivo europeo di ridurre del 100% le emissioni di C02 entro il 2050 ed è il primo treno a zero emissioni dirette di CO2 per l’Italia dotato di celle a combustibile a idrogeno, con una capacità totale di 260 posti a sedere e un’autonomia superiore a 600 km.

Alstom, un nuovo treno a idrogeno

Come funziona il treno a idrogeno

Per quanto riguarda il funzionamento di questo treno, la carrozza intermedia chiamata “Power Car” in cui risiede il cuore della tecnologia ad idrogeno rappresenta la principale fonte di energia. L’energia è fornita dalla combinazione dell’idrogeno (immagazzinato nei serbatoi) con l’ossigeno dell’aria esterna, senza emissione di CO2 nell’atmosfera. Le batterie agli ioni di litio ad alte prestazioni immagazzinano l’energia che viene successivamente sfruttata nelle fasi di accelerazione per supportare l’azione delle celle a idrogeno e garantire il risparmio di carburante.

Il treno a idrogeno nato in Italia

Alstom ha lavorato sulla realizzazione di questo treno in Italia, sfruttando i diversi siti operativi presenti lungo la Penisola: in particolare a Savigliano per lo sviluppo, la certificazione, la produzione e il collaudo, a Vado Ligure per l’allestimento della “power car” in cui è installata la parte tecnologicamente innovativa legata all’idrogeno, presso il sito di Sesto San Giovanni per i componenti e infine nel sito di Bologna per lo sviluppo del sistema di segnalazione.

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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