Il gruppo Stellantis ha chiesto al governo della Gran Bretagna di rinegoziare gli accordi legati alla Brexit altrimenti si vedrà costretta a chiudere i suoi impianti d’Oltremanica. Il gruppo automobilistico che controlla anche la Fiat possiede in Inghilterra impianti a Ellesmore e Luton che producono veicoli con il marchio Vauxhall. Stellantis, come fanno notare i media inglesi, è la prima società che chiede di rivedere gli accordi sulla Brexit. Il divorzio dalla Ue, del resto, è sempre più di frequente messo in discussione: persino Nigel Farage, il «profeta» del divorzio tra Londra e Bruxelles, duegiorni fa ha ammesso che l’operazione si sta rivelando un fallimento.
Tornando al caso Stellantis, la richiesta è legata alla produzione di auto elettriche su cui Vauxhall doveva orientarsi «Se il costo della produzione di veicoli elettrici nel Regno Unito diventa non competitivo e insostenibile, le operazioni chiuderanno», ha affermato la casa automobilistica in un documento presentato a una commissione della Camera dei Comuni.
Nei due stabilimenti britannici lavorano attualmente circa 2.200 persone il cui futuro sarebbe di conseguenza a rischio. «Per rafforzare la sostenibilità dei nostri impianti di produzione nel Regno Unito, il Regno Unito deve riconsiderare i suoi accordi commerciali con l’Europa» afferma ancora il documento inviato alla Camera dei Comuni. La necessità di rivedere gli accordi tra Londra e la Ue è stata subito sottolineata dal leader laburista dell’opposizione Keir Starmer: «Il Regno Unito deve migliorare il suo attuale accordo commerciale sulla Brexit siglato con l’Unione europea per avere una relazione commerciale più stretta. Non credo che dovremmo rientrare né nell’Ue né nel mercato unico. Ma penso che dovremmo abbattere alcune barriere commerciali».
Lo scetticismo nei confronti del distacco dall’Unione, del resto, va montando nel Regno Unito. «La Brexit ha fallito» è il lapidario verdetto pronunciato da Nigel Farage che di quello strappo fu promotore. «Colpa dei leader conservatori» ha aggiunto in una intervista alla Bbc. In più, un sondaggio diffuso lo scorso gennaio ha messo in evidenza che il 65% degli elettori britannici vorrebbe ripetere la consultazione sulla Brexit.